Inviato alle camere il documento che contiene la nota di aggiornamento del Def della manovra economica. Poche le differenze sostanziali rispetto alle precedenti legislature. Aumento dell’Iva a partire dal 2020. Sembrano inefficaci le misure di aumento sul Pil. Flat tax e Ires già esistevano da prima.
Il contenuto della nota
Arrivato alle Camere per la discussione e gli approfondimenti il testo della manovra economica 2019. Tanti i dubbi che restano sull’efficacia del testo. Specie sul l’aumento del Pil con gli investimenti pubblici e con il reddito di cittadinanza. Ma ecco cosa prevede il testo: abolizione del patto di stabilità interno, la riforma del codice degli appalti e delle forniture della PA”. L’intendo del Governo è quello di “mettere in atto una serie di disposizioni per definire un sistema fiscale a misura di famiglia. Vi è inoltre la stabilizzazione da parte delle Regioni del Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio per gli studenti meritevoli, ma privi di mezzi.
Le previsioni del governo
Secondo le stime sulla riduzione del rapporto debito/pil nel 2020 si ridurrà dello 0,3% grazie a proventi derivanti da privatizzazioni e altri proventi finanziari. Questo corrisponde in soldoni a 10 miliardi. Le misure viaggeranno su un doppio binario, sfruttando anche i cosiddetti disegni di legge collegati, sono stati confermati i 9 miliardi di euro per reddito e pensioni di cittadinanza e sette per la quota cento, a cui vanno aggiunti un miliardo per i centri per impiego, due per la flat tax, un miliardo per le forze dell’ordine e un miliardo e messo per i truffati delle banche. Questo, secondo le previsioni porterà a crescita di 0,6 punti percentuali nel 2019, di 0,5 nel 2020 e di 0,3 nel 2021. Il Def però mostra il peggioramento del deficit strutturale, parametro che l’Ue considera nel valutare i miglioramenti dei conti pubblici dei Paesi. Si avrà un peggioramento nel corso del prossimo anno di 0,8% passando dallo 0,9% di quest’anno all’1,7% per poi rimanere stabile su questo livello anche nel 2020 e nel 2021.
Non rispettati i parametri europei
Per quello che riguarda il debito pubblico, questo passerà dal 131,2% del 2017 al 126,7% del 2021, fino ad arrivare al valore di 130,9% di quest’anno. Il Governo si trova a dover ammettere di non rispettare la cosiddetta regola del debito “dato che il rapporto debito/PIL nel 2021 è previsto eccedere il benchmark di 3,9 punti percentuali”.
Il commento sulla nota: ci saranno frizioni?
Per quanto riguarda i 3,5 miliardi di euro sugli investimenti sembrano poco per sostenere un aumenti del Pil del 1,5%. Così come si evince dai numeri delle altre manovre economiche. Queste poi dovrebbero portare investimenti nei più cospicui progetti, come la Tav e il gasdotto dall’ Azerbaijan, tutti progetti a cui il M5S si è sempre opposto con veemnza. Prodi intanto ha dichiarato che la “Manovra sembra essere uno slogan elettorale per le europee e non per portare un reale beneficio al Paese“.