Riforma prescrizione: trovato accordo tra Lega e M5S. In vigore nel 2020

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Sulla riforma prescrizione trovato accordo. Si farà, ma entrerà in vigore nel 2020 per permettere, con una revisione organica  che permetta di accorciare i tempi processuali.

L’accordo tra Lega e M5S

A darne notizia per il Movimento Cinque Stelle è stato lo stesso ministro di Grazia e Giustizia Alfonso Bonafede. Dopo gli attriti con la Lega nei giorni scorsi si è trovato un accordo tra le due forze politiche all’interno della maggioranza. Bonafede ha infatti detto che la riforma della prescrizione si farà, “ma solo con tempi certi”. Al termine del vertice di Palazzo Chigi, il guardiasigilli ha spiegato che “la prescrizione non cambia. Ma entrerà in vigore in modo posticipato, nell’ambito della riforma epocale della giustizia penale, l’anno prossimo.L’emendamento non cambia. Ma poi chiederemo una legge delega per una riforma organica del processo che porti a tempi certi dei processi”. L’emendamento è inserito nel ddl anticorruzione.

I passi per avvivare alla riforma

Quindi sarà seguita l’idea di Bonafede, che aveva previsto un potenziamento dei Tribunali, che saranno ampliati per numero di magistrati e personale amministrativo. Questo è già finanziato, previsto all’interno della manovra economica. Inoltre, sarà riformato il processo penale, in modo tale da accorciare i tempi della sua celebrazione. Nel 2020, una volta entrato in vigore quest’ultimo provvedimento, entrerà in vigore lo stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio, anche se la sua approvazione avverrà a breve.

Come funziona oggi la prescrizione

Ad oggi le prescrizioni del reato dipendono temporalmente dal reato stesso, secondo art.157 del codice penale, modificato dalla legge 5 dicembre 2005 n. 251. Questo prevede che la prescrizione estingue il reato decorso il tempo corrispondente al massimo della pena edittale stabilita dalla legge. In ogni caso la prescrizione non sarà inferiore a sei anni se si tratta di delitto e a quattro anni se si tratta di contravvenzione, ancorché puniti con la sola pena pecuniaria. Questi termini possono essere anche aumentati in casi specifici previsti dalla Legge. Inoltre per i reati dove è previsto l’ergastolo non vi è prescrizione. Nell’ordinamento italiano, il giorno da cui decorre il termine della prescrizione è quello in cui si assume che sia stato commesso il fatto di reato. Entro tali termini il giudizio deve essere concluso in ogni grado di giudizio.

Avvocati sul sentiero di guerra

Contro le “sciagurate iniziative” dell’attuale maggioranza di governo sulla giustizia penale, a cominciare dalla riforma della prescrizione, l’Unione delle Camere penali ha proclamato quattro giorni di sciopero, da martedì 20 a venerdì 23 novembre. L’annuncio è contenuto in una nota in cui si parla di “controriforma autoritaria della giustizia penale”.

L’ANM soddisfatta dalla riforma

“Lo abbiamo sempre detto che la modifica della prescrizione si deve fare insieme a una riforma più ampia e complessiva del processo penale e lo abbiamo ribadito più volte in questi giorni. Ora il Governo appare orientato ad operare nel percorso da noi sempre sostenuto, quello di non lasciare isolata la modifica della prescrizione che, di per sè, non sarebbe affatto utile. A questo punto, però, attendiamo di vedere quali saranno i progetti di riforma”. Così il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Francesco Minisci.

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