Russia Ucraina, venti di guerra nel Mare Nero. Interviene la Nato

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Tra Russia e Ucraina venti di guerra dopo un incidente sullo stretto di Kerch, fra Mar Nero e Mar d’Azov. Davanti il consolato russo a Leopoli, scoppia la protesta. Sul sequestro da parte dei russi di tre battelli militari il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha detto: vi è chi vuole “mettere a segno punti politici prima delle elezioni presidenziali in Ucraina”.

Protesta davanti il consolato Russo

Dalla Nato, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha espresso “pieno sostegno. Il diritto di navigazione nelle sue acque territoriali”. Il Consiglio nazionale ucraino di sicurezza e difesa si è riunito d’urgenza in piena notte a Kiev, con il presidente Petro Poroshenko, per chiedere al Parlamento di dichiarare la legge marziale. Le forze armate russe hanno confermato l’incidente di ieri, in cui sono stati sparati colpi di cannone, sono stati feriti alcuni marinai ucraini e anche il sequestro di tre navi ucraine da parte della Russia: si tratta di due unità militari cannoniere e un rimorchiatore.

Ucraina chiede legge marziale

L’Ucraina chiede l’introduzione della legge marziale e Poroshenko, ha precisato che “una dichiarazione di guerra. L’Ucraina non ha in programma di fare la guerra a nessuno”, ha assicurato il presidente, definendo l’incidente di ieri “non provocato e folle”. Intanto le forze armate sono state messe in stato si allerta operativa.

L’incidente nel Mar nero

L’incidente che sta portando a questa pericolosa crisi sarebbero avvenuti nello stretto di Kerch, che divide il Mar Nero dal Mare di Azov, e la penisola di Crimea a est dal terriyorio continentale della Federazione russa. Colpi di cannone e feriti tra i marinai russi. Secondo Mosca una violazione delle acque territoriali; secondo Kiev un’aggressione non provocata. Alta tensione tra Russia e Ucraina, con l’escalation più grave da quando la Crimea è stata annessa nel 2014 alla Russia.

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