Operazione Aetna, arrestati il sindaco di Bronte e Francesco Russo Morosoli

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Nuovo colpo messo a segno dalla Guardia di Finanza di Riposto. Le fiamme gialle “decapitano” i vertici del gruppo Russo Morosoli, impegnato nel settore degli autoveicolo e dell’editoria. L’operazione in questione coinvolge anche il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, sostenuto in ambito polito dal Partito Democratico ed eletto con lista Megafono – Crocetta.

Gruppo Russo Morosoli e sindaco di Bronte

L’operazione in questione, coordinata dal Procuratore Carmelo Zuccaro ha affidato il caso al gruppo specializzato di reati della pubblica amministrazione, guidato a sua volta dal pubblico ministero Fabio Regolo. Secondo quanto reso noto da la Procura di Catania sono finiti agli arresti domiciliari Francesco Barone, Dirigente dell’area tecnica del Comune di Linguaglossa; Francesco Augusto Russo Morosoli rappresentante legale della Russo Morosoli Invest s.p.a.; Agatino Simone Lo Grasso, e Salvatore Di Franco entrambi dirigenti della stessa impresa.

Per la Procura di Catania questi sono responsabili di “plurime ipotesi di reato di turbata libertà degli incanti (artt.353 c.p.); corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio (art.319 c.p.) correlati a gare pubbliche, indette per l’affidamento del servizio di trasposto a fini turistici sul versante Nord dell’Etna (pista rotabile di Piano Provenzana) negli anni 2016, 2017 e 2018 e per l’affidamento in concessione di un immobile di proprietà del Comune di Linguaglossa sito in località Monte Conca, avvenuto nell’anno 2018“.

Morsoli accusato di estorsione, il sindaco di Bronte per istigazione alla corruzione

Il capo d’accusa di estorsione a carico di Francesco Russo Morosoli, riguarda anche l’estorsione ai danni dei dipendenti di Ultima Tv, e la “sottrazione fraudolenta di beni al pagamento delle imposte“.

Il sindaco di Bronte Graziano Calanna sarebbe responsabile “per il reato di istigazione alla corruzione (art. 322 c.p.), in relazione alla richiesta di utilità corruttive indebite per procedere all’affidamento ad un’impresa privata della gestione della manutenzione e sfruttamento dell’energia elettrica prodotta dall’acquedotto comunale di Bronte“.

Il Gip ha disposto anche l’applicazione della misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici nei confronti di Orazio Distefano, funzionario dell’Ente Parco dell’Etna, per il delitto di corruzione connesso alla rivelazione di segreti del proprio ufficio, e nei confronti di Alessandro Galante, appartenente alla Polizia di Stato, per “concorso nel reato di turbata libertà degli incanti connesso all’immobile di Monte Conca“.

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Indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Riposto

Le attività investigative condotte dalla Guardia di Finanza di Riposto, si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, ambientali e video, pedinamenti e appostamenti nonché dall’analisi dei documenti acquisiti negli enti locali coinvolti.

Nel corso delle indagini è emerso come era stata messa in atto “una sistematica indebita interferenza nel regolare svolgimento delle procedure di gara ad evidenza pubblica gestite dal Comune di Linguaglossa negli anni 2016, 2017 e 2018 e di rapporti privilegiati tra il gruppo Russo Morosoli e il funzionario Francesco Barone nonché sulla promessa e/o dazione di utilità in favore di pubblici ufficiali, il Barone appunto e Orazio Distefano, nel quadro di un contesto caratterizzato da una gestione monopolistica del settore da oltre 20 anni delle escursioni nei versanti Nord e Sud dell’Etna da parte delle aziende riconducibili al Russo Morosoli, Star Srl e Funivia dell’Etna S.p.a. (oggi RUSSO MOROSOLI INVEST S.p.a.)“.

Il Sindaco di Bronte, Graziano Calanna, sembra che chiedesse ad un’azienda interessata all’affidamento della gestione della manutenzione e sfruttamento dell’energia elettrica prodotta dall’acquedotto comunale di Bronte di prevedere nel piano dei pagamenti di spesa da far approvare al Comune un aumento del valore di 20.000 euro del costo del collaudo, al fine di ottenere illecitamente per sé la predetta somma. Il disegno criminoso non è stato concretizzato perché l’imprenditore contattato si è sottratto a tali richieste.

Nel comunicato stampa della Procura di Catania è possibile leggere anche: “Sempre grazie alle attività tecniche emergeva che la società RUSSO MOROSOLI INVEST S.P.A., al fine di evitare il pignoramento di somme dovute per debiti tributari pregressi e già accertati dall’Amministrazione Finanziaria, ha compiuto operazioni distrattive di liquidità per un importo di 690.000 euro, così realizzando la condotta di sottrazione fraudolenta al pagamento dell’imposte previsto dall’art. 11 D.Lgs. 74/2000.

Il Giudice per le Indagini preliminari, in relazione a tale ultima fattispecie, su richiesta di questo Ufficio ha altresì disposto con l’odierno provvedimento cautelare, nei confronti della RUSSO MOROSOLI INVEST SPA e del legale rappresentante RUSSO MOROSOLI Francesco Augusto, il sequestro preventivo in via diretta e per equivalente di beni e valori per euro 690.000 nonché il sequestro delle azioni della società, al fine di impedire la reiterazione dei reati ravvisati, con contestuale nomina di un amministratore giudiziario.

È in corso l’esecuzione del citato sequestro e di perquisizioni domiciliari nei confronti di 18 persone indagate, finalizzate all’accertamento di ulteriori episodi illeciti emersi nel corso delle indagini, le cui posizioni sono attualmente al vaglio della Procura della Repubblica“.

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