La cronaca siciliana oggi ha focalizzato la sua attenzione sull’operazione Aetna realizzata dalla Guardia di Finanza di Riposto. L’operazione in questione vede coinvolti il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, e il gruppo Russo Morosoli (Per approfondire Clicca Qui).
Operazione Aetna, l’attacco ai giornalisti
L’operazione Aetna ha permesso di fare luce su quella che era la realtà vissuta dalla redazione di Ultima Tv. Di seguito l’attacco ai giornalisti. Si tratta di pesanti frasi come quelle raccontate dalla giornalista Maria Grazia Murabito, dipendente di Ultima Tv tra settembre 2016 e novembre 2017: “Russo (rappresentante legale della Russo Morosoli Invest s.p.a ndr.) ci diede dei coglioni e teste di cazzo. Dispongo di una registrazione di questa riunione, fatta materialmente da uno di noi. I colleghi rimasero atterriti mentre lui leggeva la lettera e diceva che non ci potevamo permettere di chiedergli spiegazioni. Dopo altri insulti lanciò il fogliò per aria si alzò e se ne andò“.
“Alla fine di novembre 2017, – continua la giornalista Murabito nel racconto ai magistrati – a me ed a Eleonora Cosentino non venne rinnovato il contratto mensile con là Quanta S.p.a. La comunicazione mi venne data dalla responsabile dell’amministrazione. Gli altri vennero riassunti con Ultima Tv per tre mesi, rendendo evidente che l’assunzione con la Quanta S.pa. serviva a spezzare la continuità delle proroghe ed evitare il contratto a tempo indeterminato“. operazione Aetna
“Allora non è vero che volevi il contratto a tempo indeterminato?”
Il racconto della giornalista Murabito fornisce altri dettagli raccapriccianti, che mostrano non solo l’assenza di rispetto nei confronti di un dipendente ma anche verso la professione giornalistica. Nei verbali è possibile leggere: “Russo, dopo un primo atteggiamento conciliante, disse che nessuno aveva voluto dargli la chat ma che ne era venuto in possesso ugualmente. Ci mostrò le pagine contenenti la stampa dei nostri messaggi e iniziò a leggerli di fronte a tutti i dipendenti di Ultima Tv“. operazione Aetna
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“Mentre leggeva il messaggio in cui io dicevo agli altri che l’assunzione con Quanta S.p.a. era un modo per non fare il contratto a tempo indeterminato, mi disse: allora non è vero che volevi il contratto a tempo indeterminato? Si mise a leggere i vari messaggi scritti da ognuno di noi in cui sostanzialmente ci lamentavamo della situazione e, di volta in volta, dopo aver letto i singoli messaggi, si rivolgeva al collega autore degli stessi dicendogli che per quel motivo non avrebbe avuto il rinnovo del contratto– continua la giornalista-. Preciso che, prima di ciò, il Russo rimproverò tutti di non avere voluto consegnare la chat tranne Damiano Scala e Simona Zappalà che avevano dato la loro disponibilità ma fisicamente non gliela avevano consegnata“. operazione Aetna
“Chi non se lo merita va a casa”
Gli “unici” seguaci “fedeli” secondo Russo Morosoli a quanto pare erano Luigi D’Angelo, Valeria Maglia e Salvo Falcone. Gli “unici” giornalisti che non dovevano temere per il loro rapporto di lavoro. Secondo quanto reso noto anche da Corrieretneo.it, nessuno dei dipendenti avrebbe mai avuto un contratto a tempo indeterminato: “Ho gente sull’Etna da trent’anni a tempo determinato, chi si comporta bene e merita di restare in questo gruppo, resta! Chi non se lo merita va a casa“.
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