Rivista al ribasso, da parte di Bankitalia la stima di crescita italiana. Nel 2019 lo 0,6%. Dal governo italiano, su indicazione Ue, era stata fissata all’1,0%. Però attenti alla statistica attorno a questi dati.
Le previsioni al ribasso di Bankitalia
Secondo Bankitalia le stime previste dal governo italiano in fase di elaborazione della manovra economica sono ottimistiche. Sulla base del report statistico valutativo dell’istituto di via Nazionale, la crescita nel BelPaese sarà, dello 0,6%. Lontano dll’1,0% previsto dal Nadef 2019. Il dato, come però specificato da Bankitalia, ha un ampio valore di confidenza. Questo in poche parole significa che da via Nazionale ritengono possibili degli ampi scostamenti dal valore centrale dichiarato che è di 0,6%. Questo vuol dire però che se è possibile statisticamente avere una crescita superiore al valore stimato, è anche possibile, in egual modo che si abbia, nella realtà un valore anche più basso. Le proiezioni riguardano anche il 2020, in cui è prevista una crescita dell 0,9% e il 2021, dove 1,0% rappresenta la migliore stima.
Il Bollettino Economico n.1 di Bankitalia
Attenzione alla statistica. Cosa nascondono i valori stimati
Sull’ampiezza dello scarto possibile dalla “migliore stima“, o valore centrale, nel Report n.1 del 2019 Bakitalia ne fa menzione in modo specifico. Infatti, nella relazione preliminare si legge che “la dispersione della distribuzione di probabilità attorno a questi valori centrali è particolarmente ampia”. È anche vero, però, che da via Nazionale sono convinti che la crescita sarà inferiore alle attese. Subito dopo, infatti nel report si legge che i “rischi al ribasso per la crescita sono legati all’eventualità di un nuovo rialzo dei rendimenti sovrani”. Non finisce qua, poiché, secondo il report un altro rischio può venire da “un più rapido deterioramento delle condizioni di finanziamento del settore privato e a un ulteriore rallentamento della propensione a investire delle imprese”.
Le problematiche legate alle situazioni internazionali
Bankitalia, nel suo report ha illustrato anche le problematiche internazionali e spiega che “si sono manifestati segnali di deterioramento ciclico in molte economie avanzate ed emergenti”. Ovviamente “gravano” sul sistema “i rischi relativi a un esito negativo del negoziato commerciale tra Stati Uniti e Cina“. Un altro dubbio è legato “al possibile riacutizzarsi delle tensioni finanziarie nei paesi emergenti e alle modalità con le quali avrà luogo la Brexit“.
“Nell’area dell’euro la crescita si è indebolita”, riporta il comunicato di Bankitalia. Chiarendo che “il Consiglio direttivo della BCE ha ribadito l’intenzione di mantenere un significativo stimolo monetario per un periodo prolungato”.
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