Una notizia di cronaca davvero sconvolgente è avvenuta oggi a Lecce, in Puglia, dove un giovane ventottenne riceve detersivo al posto dell’acqua in un bar. Adesso è in fin di vita e gli hanno asportato lo stomaco.
Cosa è successo?
Un ragazzo di 28 anni, entrato in un bar di Castrignano del Capo vicino Lecce, aveva ordinato un caffè.e poi un bicchiere d’acqua per prendere un antinfiammatorio a causa del forte mal di testa che accusava. I camerieri del bar, però, gli servono, per errore, del detersivo per piatti. Accusato subito il malessere, poco dopo mezzogiorno, un ambulanza del 118 lo ha trasportato presso l’Ospedale Panico di Tricase in prognosi riservata.
Secondo le prime ricostruzioni e le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Tricase, il detersivo non è stato volontariamente versato all’interno del bicchiere. Pare che la barista abbia preso una bottiglia di plastica dal bancone per soddisfare.la richiesta del cliente credendo che contenesse acqua e, invece, all’interno aveva del detersivo per piatti.
L’intervento allo stomaco
La situazione è apparsa subito critica e il primario di Chirurgia generale Massimo Giuseppe Viola e la sua equipe hanno ritenuto necessario asportare lo stomaco e parte dell’esofago al ventottenne. Adesso il paziente si trova ricoverato in Rianimazione in condizioni molto critiche, dato che potrebbe subire altri interventi per ripristinare la situazione. La sua vita, per un errore, risulta essere completamente alterata e infatti non potrà più cibarsi normalmente e condurre la sua vita in modo regolare.
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“L’ennesimo episodio di avvelenamento in Italia”
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha dichiarato: “Chiediamo una legge nazionale che imponga ai pubblici esercizi di colorare detersivi, acidi e sostanze liquide potenzialmente pericolose con colori accesi, in modo da renderle immediatamente riconoscibili e distinguibili dall’acqua.
Il tutto per evitare incidenti come quello avvenuto a Castrignano del Capo dove un bar ha servito per errore detersivo brillantante per lavastoviglie ad un cliente che aveva chiesto un bicchier d’acqua“.
Poi Rienzi ha aggiunto: “È l’ennesimo episodio di avvelenamento che si registra in Italia, e che allunga l’elenco di soggetti che hanno subito gravi lesioni fisiche dopo aver bevuto acqua in un pubblico esercizio. Detersivi, soda caustica, varechina, acidi e altre sostanze tossiche utilizzate nelle cucine di bar e ristoranti finiscono nelle bottiglie e nei bicchieri d’acqua che poi, per errore, vengono serviti ai clienti. Questo accade perché quasi sempre acidi e liquidi tossici sono incolori e possono facilmente essere scambiati per acqua“.
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