The Voice of Business, la piattaforma web finestra sull’economia globale

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L’economia attuale sta diventando sempre più globale, quanto più connessa possibile. Nasce così The Voice of Business con lo scopo di far conoscere le potenzialità di sviluppo di impresa anche oltre i confini italiani. Qualcosa che va oltre il Bel Paese, ma che serve per l’intera economia della Nazione.

The Voice of Business dà voce ai leader del settore

L’Italian Business and Investment Initiative ha lanciato un sito in lingua inglese che ospita i contributi scritti di ceo, manager di spicco, rettori, capi di NGO, statunitensi, italiani e europei. Lo scopo è quello di spiegare alla comunità internazionale la complessità italiana, ma anche europea, dando voce ai leader del settore, oltre che illustrare tutte le opportunità di investimento per i partner internazionali.

The Voice of Business, infatti, è la prima piattaforma web che fornisce opinioni, news, informazioni utili tutti incentrati sullo scenario economico italiano e europeo. Fernando Napolitano, a capo del progetto, ha detto ad Affaritaliani.it che tanti saranno i contributor dal mondo dell’economia, della politica e dell’accademia: “Il canale sarà popolato dai contenuti di Presidenti, Amministratori delegati, Presidi di Università, sia europei sia americani, che spiegheranno perché investire in Italia. L’obiettivo ultimo è quello di aumentare le informazioni e i punti di contatto per aumentare gli investimenti”.

“Sono altri a raccontare al mondo chi siamo”

Fernando Napolitano è il promotore del progetto che ha fatto sì che l’idea prendesse sempre più concretezza. Ha creato così The Voice of Business, piattaforma per permettere la comunicazione e la relazione permanente tra Italia e Usa. Proprio lui ha spiegato: “L’Italia è l’unica grande economia al mondo che non ha uno strumento in inglese per parlare di sé. Sono altri a raccontare al mondo chi siamo, in maniera certamente onesta, ma senza la nostra guida. Il risultato è essere percepiti come un Paese molto più rischioso di quanto siamo. Spetta ai ceo guidare il cambiamento, fornire alla business community internazionale gli strumenti per capire la complessità italiana e europea”.

Il CEO di Italian Business & Investment Initiative propone poi un esempio sulla attuale situazione italiana: “Il mondo anglosassone legge i numeri, ma le cifre non sono in grado di rappresentare in maniera corretta e esaustiva il calibro del mosaico che compone l’imprenditorialità italiana. Negli Stati Uniti c’è una visione binaria e monocromatica dell’Italia: da una parte viene riconosciuta la leadership indiscussa nei settori della moda, del cibo, del design, dall’altra la si ritiene un Paese non per il ‘serious business’. L’Italia è la 38ma destinazione degli investimenti Usa. Viceversa, le Pmi italiane hanno bisogno di capitali e competenze per fare scala e competere sui mercati internazionali. Ciò significa che gli italiani hanno investito più in America di quanto abbiano fatto loro. A parte la retorica del I love Italy, c’è molto da fare in termini di strategie e comunicazione”.

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the voce of business piattaforma web

Come funziona la piattaforma?

Tutti i ceo rilanceranno i loro interventi di loro account social personali e aziendali. All’inizio, ogni tre giorni pubblicheranno il loro contributo correlato da video. Già sono pronti 60 testi, che diventeranno 100 entro giugno 2019. In previsione anche sponsorizzazione sui social per creare una community online di C-level.

Napolitano ha detto: “Per consentire alle imprese pubbliche e private italiane di fornire un’informazione corretta, completa e continuativa che possa contribuire a creare un contesto di fiducia duraturo verso la nostra economia, abbiamo istituito una piattaforma modulare e scalabile, ormai consolidata. Il fine è portare il mondo del business italiano a essere più loquace e meglio ascoltato, più presente negli Stati Uniti e con maggiore continuità. Offriamo gli strumenti e la prospettiva per fornire agli interlocutori internazionali il quadro esatto della nostra economia, collocata all’interno di un contesto europeo”.

Il parere degli esperti

E ancora Francesco Starace di Enel ha commentato: “Pensiamo che ci sia un grande potenziale di miglioramento per tutte le aziende italiane che partecipano a questo portale. L’Italia spesso non viene capita, un po’ per colpa nostra, un po’ per pregiudizi seminati nel passato. Questo è un vero peccato perché le opportunità per investire nel nostro Paese dipendono da come trasmettiamo la nostra realtà. Ecco il motivo principale che ci ha portato a far parte di questo portale. Una narrazione reale, la nostra, non necessariamente edulcorata, ma che mostri anche le cose che funzionano”.

Della stessa opinione è Giuseppe Castagna, dal Banco Popolare di Milano. Ha detto: “In Italia siamo bravi a portare avanti i progetti delle singole aziende, ma non altrettanto nel fare squadra. Per noi è importante attirare investitori dall’esterno, questo forse è anche un limite della politica, che guarda solo all’interno, mentre è fondamentale raccontare il nostro paese all’estero. In merito alla recessione tecnica, posso dire che sicuramente c’è un rallentamento forte, ma non dipende solo da cause endogene, esiste un problema internazionale insieme alla mancanza di fiducia interna che sta rallentando il paese”.

Gina Nieri, capo delle Strategie di Mediaset, ritiene essenziale questo progetto dato che: “Bisogna essere presenti su Internet, perché manager, imprenditori, scienziati di domani si formeranno online. Penso sia utile questo agorà virtuale, per seminare incontri e far conoscere le grandi opportunità del nostro paese, di cui spesso si parla con pregiudizio e in maniera approssimativa”.

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