Achille Lauro è stato uno dei protagonisti più discussi del Festival di Sanremo 2019 anche dopo che la competizione si è ufficialmente conclusa. “Perdo la testa come Kevin” canta nel sua canzone Rolls Royce ma a quanto pare dietro piercing e tatuaggi si nasconde un ragazzo dal cuore tenero e molto dedito alla famiglia.
Di cosa parla Rolls Royce?
Uno dei misteri di Sanremo 2019 riguarda proprio il tema di Rolls Royce. La canzone cita molti dei bad guy americani, basti pensare alla citazione fatta all’inizio del nostro articolo “Perdo la testa come Kevin” che nell’immediato fa pensare ai guai con la droga che ha avuto l’attore protagonista di Mamma ho perso l’aereo e non solo. Secondo quanto spiegato da Striscia la Notizia, il brano Rolls Royce non farebbe riferimento alla citazione di Marilyne Monroe tratta dal film Ricchezza e Povertà: “Dicono che il denaro non faccia la felicità, ma se devo piangere preferisco farlo sul sedile posteriore di una Rolls Royce piuttosto che su quelli di un vagone del Metrò“. Il Tg satirico ha parlato di un possibile collegamento tra la canzone di Achille Lauro e una droga che porta lo stesso nome ovvero Rolls Royce.
“Sono figlio di gente onesta”
La risposta di Achille Lauro alle polemiche sul suo profilo Instagram attraverso un lungo post: “Sono figlio di gente onesta, il secondo di due fratelli. Mia madre è sempre stata una persona altruista, generosa, longamine. Abbiamo vissuto con altri bambini perché mia mamma prendeva in casa figli di famiglie in difficoltà, anche quando possibilità non ne aveva“.
Continua dopo la foto
Il post di Achille Lauro su i social continua così: “Siamo figli di chi ha dedicato tutta la propria vita al lavoro, a cui tuttavia per tanti anni nessuno ha mai riconosciuto nulla.
Ho ricordi di momenti in cui non si sapeva che fine avremmo fatto, se saremmo riusciti a coprire i debiti. Ricordo quando fuori fingevo di aver già cenato perché mi vergognavo a uscire e a non avere soldi per pagare il conto. Oggi ho pagato per riavere i gioielli che mia madre aveva impegnato. Quei gioielli che sua madre le aveva regalato erano l’unico ricordo che conservava di lei. Le generosità che mi è stata insegnata è la mia più grande ricchezza.
Io sono come i tanti ragazzi della mia generazione, siamo cresciuti da soli crescendoci l’un l’altro. Nessuno conosce la mia vera storia. Non voglio essere un buon esempio. Io sono un buon esempio“.
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