In via Borsi a Milano sono comparse delle scritte contenente insulti nei confronti del pm Piero Basilone, che si occupa dell’inchiesta delle occupazioni abusive delle case popolari.
Insulti al pm delle case popolari
Delle scritte con degli insulti, scritti con vernice nera sono comparsi su dei muri in via Borsi a Milano. Il destinatario è Piero Basiloni, pm che si occupa dell’inchiesta sull’occupazione abusiva dei case popolari nel quartiere di Milano dei Navigli. “Siamo tutte/i Robin Hood’ e ‘Basilone uomo di m…”, la frase scritta. Questa compare dopo una ventina di giorni da quando il gip Manuela Cannavale ha accolto le richieste dell’accusa rinviando a giudizio gli arrestati il 13 dicembre.
Gli indagati rinviati a giudizio
Il processo, che inizierà il 12 aprile, vedrà alla sbarra gli accusati dell’operazione denominata “Robin Hood“. Condotta dai carabinieri ha portato all’arresto 9 persone: 7 italiani, 1 peruviano, 1 colombiano. Su di loro gravano le accuse di associazione per delinquere finalizzata all’occupazione abusiva di immobili di proprietà pubblica e alla resistenza a pubblico ufficiale. Risultano indagate a piede libero in tutto 75 persone. Queste gravitavano attorno al centro sociale “Base di solidarietà popolare” e avevano formato il “Comitato abitanti di Giambellino“.
Come agiva l’organzzazione
Per impedire gli sgomberi, l’organizzazione aveva esposto nel quartiere dei cartelli con numeri di telefono da chiamare in caso di avvistamento di forze dell’ordine. Una volta avvertita l’organizzazione faceva arrivare sul posto un centinaio di persone in modo da impedire lo sgombero. Secondo il quadro accusatorio, la ricompensa per l’aiuto a scassinare le porte d’ingresso e permettere le occupazioni abusive, non veniva da contributi di denaro bensì di consenso del quartiere al centro sociale”. Per questo motivo si ipotizza una matrice ideologia anarco-insurrezionalista dell’organizzazione.