Con l’accusa di omicidio dello zio Giuseppe Caterisano finisce in carcere il nipote minorenne. Il movente del delitto è da ricercare in dissidi familiari.
Convalidato arresto per il minorenne accusato di omicidio
Si è svolta nella mattinata presso il Tribunale dei Minori di Catanzaro l’udienza di convalida per l’arresto del 16enne che giorno 8 marzo avrebbe ucciso a colpi di arma da fuoco lo zio Giuseppe Caterisano presso la sua abitazione a Isola di Capo Rizzuto. Il Giudice, condividendo l’impianto accusatorio della Procura per i Minorenni a seguito delle indagini svolte dai carabinieri del Comando Provinciale di Crotone, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto la traduzione del minore presso l’Istituto Penale Minorile di Catanzaro. La misura cautelare è stata eseguita dai carabinieri del Nucleo Investigativo, coadiuvati da quelli della Tenenza di Isola Capo Rizzuto.
L’omicidio dell’8 marzo
L’omicidio era avvenuto nelle prime ore del pomeriggio del 8 marzo scorso. Secondo l’accusa il ragazzo avrebbe sparato allo zio sull’uscio di casa, il località Capo Bianco. Il ragazzo era stato poco dopo fermato dai Carabinieri e trattenuto in caserma. Reo confesso ha fatto ritrovare la presumibile arma del delitto, una pistola automatica calibro 9, clandestina priva di matricola, a determinare l’omicidio probabili dissidi maturati in ambito famigliare.
Giuseppe Caterisano, imprenditore e con precedenti di droga e possesso illegale di armi, era il fratello di Massimo Diego, imputato nel processo “Stige”. Alla sbarra 169 imputati,per presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta in settori economici e imprenditoriali in Italia e all’estero. Particolarmente colpita la cosca Farao-Marincola di Cirò.
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