Vertenza Formazione Sicilia, Usb: “Niente chiacchiere e promesse”

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Dopo l’incontro con Di Maio e Musumeci, l’Usb vigila attentamente l’evolversi della vertenza Formazione in Sicilia, attendendo risposte chiare.

Usb resta in attesa di risposte

In un comunicato l’Usb torna a parlare della vertenza formazione in Sicilia. Dopo gli incontri con il ministro del Lavoro Luigi Di Maio e il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, il sindacato fa notare che “dopo una settimana nessuna risposta è ancora pervenuta a questa organizzazione sindacale, nemmeno sulla questione tecnica. Il Governo non pensi di tenerci buoni con le solite chiacchiere e promesse. […] Per gli ex lavoratori, oramai disoccupati dal 5 aprile, le caramelle, in bocca hanno un sapore amarissimo”. La Federazione Usb, spera “in una celere  e positiva risposta”. Poi, continua la nota, “resta fiduciosa dalla buona impressione avuta durante le interlocuzione sia con l’assessore Scavone che con il dirigente Garoffalo e dal presidente Musumeci. […] In termini di tempo la vertenza ha superato ogni limite di tolleranza”.

Sandro Cardinale, Usb Sicilia e responsabile della Federazione del Sociale Usb Palermo ha detto: “Come al solito ogni volta che si sollecita questo o quel politico ci sono le levate di scudi da parte di qualcuno. Forse ancora non è chiaro il ruolo, le pratiche e soprattutto la natura della USB e oggi ho ulteriore conferma. Parlare con Di Maio o Parlare con Musumeci non significa non sollecitare i vostri diritti, si perché si dà il caso che il lavoro è un diritto inalienabile e se i politici ci incontrano non fanno altro che il loro dovere, non ci fanno una cortesia“.

Cardinale: “Non ci snaturiamo”

Il sindacalista continua affermando: “La parte politica e la parte sociale sta assolutamente sullo stesso piano e se Musumeci ci dice che avrebbe dato risposte, sta al sindacato, sollecitare le risposte promesse. Ho come l’impressione che vi hanno abituato al giogo, come se nessuno potesse permettersi di avere un contraddittorio con i politici, o non si potesse permettere di sollevare le contraddizioni per paura che il politico di turno si offenda. Questa è la USB e francamente non ci pensa neppure a snaturarsi. Oggi è toccato a Musumeci il sollecito domani potrebbe essere per qualunque altro politico, se queste pratiche non sono gradite ci dispiace avete perso un’occasione“.

“Avanti come un treno”

Il comunicato che riguarda gli Sportellisti è solo il primo, seguirà quello per gli Interventi considerato che le filiere sono trattate da due assessori distinti e separati.
Capisco il malumore di qualcuno ma non lo diciamo noi che gli sportellisti li tratta l’assessore al Lavoro e gli interventi li tratta l’assessore alla formazione, bensì lo dichiarano i rispettivi assessori.
Con questo voglio dirvi non sfasciate il fronte, vi fate del male, la USB va avanti come un treno nell’interesse dei lavoratori e slegata dalle dinamiche partitiche, ci dichiariamo partigiani dei lavoratori, vi piaccia o no“. Ha concluso Cardinale.

Canto: “Noi vittime di politica e sindacati gialli”

Alessandra Canto, lavoratrice della Formazione Professionale Regionale, responsabile Federazione del Sociale USB Siracusa: “Sono entrata in Usb per quello che Usb è. Per me è uno strumento e voglio usarlo. La schiena piegata non la voglio tenere più.
Qualcuno diceva che il lavoratore affamato ha sempre ragione. Noi ancora di più in quanto VITTIME di politica e di sindacati gialli“.
Il timore anche di chiedere è troppo e non sono entrata in questo sindacato per restare ancora china. Ho apprezzato le interlocuzioni, come scritto nel comunciato, questo non toglie che abbiamo il dovere di chiedere qualcosa che, con buona probabilità hanno già chiaro. E i lavoratori vantano il diritto di sapere”, continua la sindacalista.
Sembra fantascienza avere orgoglio e pretendere dignità
Mi spiace per i risentimenti, ma ripeto, Usb è uno strumento che intendo utilizzare per questa vertenza, per gli interventi e per tutte le altre cause che avrò l’onore di seguire in futuro. Dignità, chiediamo la dignità di sapere“.

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