Catania un uomo per estorsione: si faceva restituire stipendio e buoni pasto

0
1251
Arrestato vandalo innamorato domodossola

Dopo l’inchiesta condotta da Le Iene ecco che Paolo Vasta è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di estorsione. L’uomo nel mese di maggio aveva già ricevuto un’altra misura di custodia cautelare riguardante il divieto temporaneo di esercitare la sua attività imprenditoriale per un anno.

L’indagine svolta da Le Iene

I fatti si sono verificati nel mese di agosto 2015 i quali si sono ripetuti fino a novembre del 2018 quando gli inquirenti hanno constatato come il proprietario della stazione di servizio di carburanti Esso, in via Alcide De Gasperi ad Acireale, ha costretto i suoi dipendenti a restituire parte dello stipendio mensile che veniva indicato nella busta paga.

continua dopo la foto

L’azione veniva fatta mediante ricatto di licenziamento e non si limitava soltanto alla restituzione del denaro, come scoperto durante l’inchiesta condotta precedentemente da il programma Le Iene. I lavoratori in questione erano costretti anche a svolgere un numero maggiore di ore di lavoro, rispetto a quelle che erano state stabilite nel contratto.
A seguito dell’indagine, inoltre, sono stati sequestrati in modo preventivo le quote e l’intero patrimonio aziendale che faceva capo all’azienda di Paolo Vasta nei quali erano compresi la stazione di servizio, un bar, una sala giochi e un autolavaggio. Un patrimonio che si aggira intorno agli €800000 insieme alle somme di denaro trovate nel conto correnti che vanno oltre i €8000, tutti derivanti dalle estorsione messa in atto da basta.

Catania, Paolo Vasta arrestato per estorsione

Oggi la vicenda trova una sua conclusione dato che il giudice ha disposto l’arresto di Paolo Vasta per estorsione, il quale attualmente si trova agli arresti domiciliari. Ricordiamo inoltre che la retribuzione per il cassiere della stazione di servizio si aggirava intorno ai €1000 mensili, e €800 per il banconista dalla cui somma doveva essere defalcata quella da dare al datore di lavoro, il quale a sua volta li costringeva a firmare la busta paga per le ore previste dal contratto di assunzione e non per quelle effettivamente prestate.

Vuoi rimanere sempre aggiornato?
Seguici su Facebook, Twitter e iscriviti al nostro canale Telegram.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Inserisci il tuo nome qui