L’attenzione mediatica torna a concentrarsi sul processo relativo alla morte di Stefano Cucchi, il ragazzo deceduto nelle carceri di Roma. Altre otto persone sono state coinvolte nel processo.
Processo Stefano Cucchi
Secondo quanto reso noto dall’Avvenire.it altri 8 Carabinieri sono stati rinviati a giudizio all’interno del caso per la morte di Stefano Cucchi. Ricordiamo che il ragazzo è morto il 22 ottobre del 2009 nel reparto protetto dell’ospedale Pertini di Roma a seguito delle conseguenze causate da un pestaggio avvenuto la notte del suo arresto per detenzione e spaccio di droga.
La decisione è stata presa dal gup Antonella Minunni dopo aver ascoltato l’imputato con il grado più alto dell’Arma dei Carabinieri, ovvero il generale Alessandro Casarsa che nel 2009 ricopriva il ruolo di comandante del gruppo di Roma. L’ex generale ormai in pensione ha tirato in ballo il generale Vittorio Tomasone senza nominarlo direttamente. Casarsa, dunque, come riportato dall’Avvenire ha dichiarato: “Non ho mai avuto contatti con i magistrati né con i medici legali. Le uniche informazioni mediche relative a Stefano Cucchi le ho ricevute il 30 ottobre 2009, quando sono andato al Comando provinciale. La mattina il Comando Provinciale ha voluto una riunione per guardare in faccia tutti i protagonisti della vicenda per ricostruire i fatti”.
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Altri carabinieri a processo
Alessandro Casarsa successivamente nella sua confessione continua dicendo: “Le note mediche presenti nella sua relazione del 30 ottobre e che anticiperanno le conclusioni di esperti medici legali che ancora dovevano essere nominati sono frutto di informazioni avute quel pomeriggio dal comandante Tomasone. Insomma così decisero a tavolino di che cosa doveva esser morto Stefano. Tutto questo sulla nostra testa. Oggi qualcuno sarà costretto a risponderne in un’aula di giustizia“.
A seguito delle dichiarazioni rilasciate dall’ex generale Casarsa finiranno al processo il prossimo 12 novembre 2019 sono Lorenzo Sabatino, ex capo del nucleo operativo di Roma, accusato di omessa denuncia, Francesco Cavallo, all’epoca dei fatti tenente colonnello capoufficio del comando del Gruppo Roma, Luciano Soligo, già comandante della Compagnia Montesacro, Massimiliano Colombo Labriola, ex comandante della stazione di Tor Sapienza, nella quale era in servizio un altro degli imputati, Francesco Di Sano. Con loro Tiziano Testarmata, già comandante della quarta sezione del Nucleo investigativo e il carabiniere Luca De Cianni.
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