La cronaca locale ci riporta la notizia di un giovane detenuto che si suicida in cella. Sono in corso le indagini interne sul caso per tentare di andare più a fondo e far luce sulla vicenda.
Giovane detenuto si suicida in cella
Il tragico episodio è avvenuto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, dove un giovane detenuto di Palermo di 20 anni si è suicidato in cella. È accaduto nell’ottavo reparto, salute mentale, e il ragazzo si è impiccato avvolgendo una camicia al collo. Nell’esatto momento in cui è rimasto solo, lontano dai controlli continui, avrebbe deciso di farla finita.
Indagini in corso
Sono comunque in corso ulteriori accertamenti per capire le motivazioni che hanno spinto il giovane detenuto di 20 anni a suicidarsi. Nel frattempo, è stata avviata un’indagine interna per avere maggiore chiarezza sul fatto.
Per avere supporto, aiuto psicologico e per qualsiasi altra ragione, sono attivi i seguenti numeri verdi: Telefono Amico 199.284.284; Telefono Azzurro 1.96.96; Progetto InOltre 800.334.343; De Leo Fund 800.168.768.
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“Il sesto suicidio dal gennaio 2015 a oggi”
Ricordiamo che il fenomeno dei suicidi in carcere è molto presente e le motivazioni sono le più disparate. Si sta sviluppando, a tal proposito, una situazione che si fa via via sempre più invivibile per la Polizia Penitenziaria, soprattutto per quanto riguarda la struttura in questione dove si è verificato l’ultimo suicidio del giovane di 20 anni.
Pino Apprendi di Antigone Sicilia, secondo quanto riporta PalermoToday.it ha commentato così: “È il sesto suicidio dal gennaio 2015 ad oggi. Tutti giovani, il più piccolo 20 anni il più grande 42 anni. La situazione è davvero esplosiva“.
E poi ancora: “Il numero dei suicidi è abnorme rispetto al numero dei detenuti nell’Istituto, 200 e rispetto al numero totale dei suicidi in Sicilia, 22 nelle 23 carceri e alla popolazione carceraria complessiva di circa 6400 detenuti“.
Nello specifico: “L’ottavo reparto, salute mentale, di Barcellona Pozzo di Gotto su 200 ospita oltre 50 ristretti disturbati. La salute mentale dell’Asp di Messina non ha mai preso del tutto in carico questo reparto che manca del sostegno necessario. Assenza di attività trattamentale e prestazioni specialistiche. Il personale della Polizia Penitenziaria è sottodimensionato e insufficiente per una struttura che presenta questi problemi“.
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