17 Dicembre 2019

Il PMLI chiede lo scioglimento di quattro organizzazioni neofasciste

Il PMLI chiede lo scioglimento di quattro organizzazioni neofasciste

In occasione del 50° anniversario della strage di piazza Fontana il PMLI chiede lo scioglimento di quattro organizzazioni neofasciste.

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Non ci poteva essere occasione migliore del 50° anniversario della strage di stato e fascista di Piazza Milano, per ribadire che la Costituzione italiana e le successive leggi dello stato sanciscono che in Italia è vietata la ricostituzione del partito fascista e per chiedere lo scioglimento di quattro organizzazioni neofasciste. A chiederlo è stato il PMLI ( Partito Marxista Leninista Italiano) tramite un dettagliato documento che analizza il periodo storico che determinò la strage del 12 dicembre 1969. Il documento in questione è stato parte dell’intervento di Sesto Schembri all’assemblea-dibattito organizzata a Catania dagli anarchici sulla strage di Piazza Fontana e la repressione che ne segui’.

Il testo integrale del documento del PMLI datato 12 dicembre 2019

“La verità storica, così come fu largamente documentata dal lungo iter giudiziario conclusosi con la condanna che la Corte d’Assise di Milano ha emesso il 30 giugno 2001 (solamente, però, contro gli esecutori fascisti ed ignorando i mandanti), è che la strage di piazza Fontana e altre che l’hanno preceduta e seguita fu una strage di Stato e atlantica. Atlantica perché fu voluta e promossa dai circoli militari imperialisti Usa e Nato per impedire che il nostro Paese imboccasse per via rivoluzionaria la strada del socialismo o vedesse l’ingresso nel governo del PCI revisionista e si staccasse dall’Alleanza atlantica. Di Stato perché fu attuata dai fascisti con la complicità e la copertura dei servizi segreti, dei militari golpisti e delle “forze dell’ordine”. E con la connivenza dei governanti dell’epoca, che erano al corrente delle trame e lasciarono che si sviluppassero e anzi le incoraggiarono per fascistizzare il Paese.

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Giovanni Scuderi, segretario generale del PMLI, fu lui il primo a definire pubblicamente la strage di Piazza Fontana “una strage di stato”.

Per aver subito intuito e proclamato questa verità, nonostante il clima di isteria anticomunista scatenato ad arte dal regime borghese e dai mass media ad esso asserviti, che indirizzavano a sinistra la caccia agli autori e ai mandanti della strage, i marxisti-leninisti furono duramente colpiti e perseguitati, nella persona del compagno Giovanni Scuderi, che subì la provocatoria perquisizione domiciliare da parte della polizia, estesa anche alla sede di via dell’Orto a Firenze, e successivamente fu processato per aver sostenuto a viso aperto su “Il Bolscevico” la vera natura dell’eccidio: una strage di Stato!

La strage fu anche fascista perché materialmente realizzata da “Ordine nuovo”, il braccio armato nazifascista della strategia golpista “della tensione” che gli Usa, la Nato, i servizi segreti italiani e la corrente più reazionaria della borghesia nazionale decisero di porre in atto per stroncare il pericolo di una rivoluzione popolare che avrebbe potuto innescarsi sull’onda delle grandi lotte giovanili e operaie del ’68-69. Tali organizzazioni squadristiche e terroristiche esistono ancora, e come e più di allora sono tollerate e protette dallo Stato borghese nonostante siano bandite dalle leggi vigenti.

Il Partito marxista-leninista italiano (PMLI) da sempre rivendica a gran voce che tutte le associazioni, i movimenti e i gruppi nazifascisti come CasaPound, Hammerskin, Forza Nuova e Lealtà Azione, siano immediatamente sciolti e messi fuori legge e i loro membri puniti in base alle norme di attuazione (Legge n. 645 del 1952) della XII disposizione transitoria e finale della vigente Costituzione ed alla Legge n. 205 del 1993 in materia di discriminazione razziale, etnica è religiosa. Occorre urgentemente che tutti gli antifascisti conseguenti scendano in piazza facendo propria questa rivendicazione! Non solo. È necessario comprendere che la non attuazione di tali norme si rivela un’ennesima violazione del testo costituzionale da parte del governo Conte che così dimostra la sua complicità politica e organizzativa col già operativo terrorismo squadrista nazifascista. Tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali, religiose antifasciste si uniscano per abbattere con le mobilitazioni di piazza il governo del trasformista liberale Conte al servizio del regime capitalista neofascista!”.

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Orazio Vasta

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