Damiano De Simone è il padre della Consulta civica in Sicilia, modello partecipativo condiviso dall’amministrazione comunale. Una forma altissima di democrazia “dal basso”, che ha iniziato ad estendersi anche su altre realtà della regione, e che a Siracusa ha prodotto moltissimi frutti. Ma, si sa, chi lavora bene e con coraggio viene acclamato quanto invidiato, talvolta avversato.
È il caso del Presidente De Simone che, dopo la distruzione del muro della gentilezza costruito per i meno fortunati, ha visto squarciate sotto casa le ruote della sua auto.
Qui, la nostra intervista insieme a lui
Hai idea del perché qualcuno, dalla distruzione del muro della gentilezza ad oggi , possa scagliarsi contro il Presidente della Consulta civica di Siracusa, che opera per la città gratuitamente?
In realtà, quando il muro fu vandalizzato, avevamo ipotizzato un attacco alla Consulta da parte di qualche vandalo ma non abbiamo dato troppo peso all’ipotesi. Bene, abbiamo re inaugurato il muro in ferro, indistruttibile. Ma stavolta, quest’ultimo atto intimidatorio compiuto verso di me è stato pensato, visto che sono venuti fin sotto casa mia, dove hanno squarciato le ruote della mia auto a colpi di coltello per crearmi disagio. Sanno dove abito e che macchina guido.
Ora, giacché la Consulta opera a 360 gradi, come fosse un’amministrazione, e su tutti gli aspetti che riguardano la città, è probabile che durante le attività di segnalazione siano stati toccati interessi altrui. La nostra presenza è capillare, e questo potrebbe essere motivo di fastidio. O magari, si tratta di gruppi di fanatici che vanno contro l’ideologia dei diritti comuni e della pacificazione, insiti in una patria degna di questo nome: tipo quei rivoluzionari che fanno graffiti coi simboli dell’anarchia e contro lo stato, su cui ho fatto degli interventi pubblici e sul mio profilo.
Hai intenzione di cambiare la tua linea di comunicazione?
No! Andremo avanti più forti, la Consulta civica si piega ma non si spezza. Se fino ad oggi abbiamo fatto tanto, ora faremo di più. Non vinceranno loro, ma noi che vogliamo il bene della città. Noi, che facciamo la politica vera, quella dello sporcarsi le mani e del discutere tematiche anche impopolari, ma giuste.
Sono giunte attestazioni di solidarietà da parte dell’amministrazione comunale?
Solo dall’assessore alle politiche sociali di Siracusa, Alessandra Furnari ma non in qualità di componente della giunta comunale, bensì di amica. Poi, da parte di altre personalità politiche fuori dal palazzo, da destra a sinistra. Questo indica che di fronte ai veri valori, la politica si può benissimo mettere d’accordo.
Ti spaventi, di altre possibili ritorsioni dei tuoi confronti?
Se ti dicessi che non ho timore, sarei superficiale e poco riflessivo. Sicuramente si è innalzata l’asticella della mia attenzione. Quello che è successo non mi fermerà, ma starò più attento e mi preparo a non stupirmi più. Non lo darò per certo, ma neppure voglio escluderlo.
Ho letto sul tuo profilo, che in molti della comunità e della stampa siracusana, si sono stretti a te.
Io ho fatto un semplice post su Facebook con foto sull’accaduto, e devo dire che la stampa si è mobilitata senza bisogno che inviassi comunicato alcuno.
Vuol dire che il tuo lavoro viene riconosciuto.
Vuol dire che il rapporto umano non subisce il condizionamento dei pensieri politici, e che i valori della comunità vengono mantenuti. Ogni città, prima di tutto ha bisogno che si faccia qualcosa; oltre ogni ideologia chiusa e lontana dalla concretezza, e dai principi fondamentali. La Siracusa perbene ha risposto così. I vandali sono solo una parte microscopica, contro cui combatteremo fino alla fine.
[…] l’articolo completo sul sito di Free press online (Comunicati Stampa) (Blog)Fonte: Free press online (Comunicati Stampa) […]