Mentre impera la convinzione che la mafia sta gestendo gli assalti ai supermercati, tutti i magistrati antimafia concordano nel dire che le mafie mirano, approfittando della crisi determinata dal Coronavirus, a penetrare nel tessuto economico in ginocchio.
“L’economia legale rischia di essere infettata ancora di più dalle mafie”
Anche Nino Di Matteo, consigliere togato del CSM , in un’intervista di Salvo Palazzolo per “La Repubblica” di ieri, ribadisce che “c’è un altro terribile contagio che dobbiamo scongiurare in questo momento, l’economia legale rischia di essere infettata ancora di più dalle mafie”. Secondo Di Matteo, e possibile che le mafie abbiano “già iniziato a contattare imprenditori e commercianti assaliti dalla crisi economica, offrendo ingenti disponibilità di liquidità, magari sotto forma di prestiti. In breve la criminalità organizzata potrebbe arrivare all’obiettivo di controllare numerose attività economiche legali. Non possiamo permetterlo, sarebbe un gravissimo passo verso l’apparente legalizzazione delle mafie”.
Ma, secondo Nino Di Matteo “anche il mondo della Pubblica Amministrazione è a rischio, oggi più di prima. I mafiosi faranno sempre più riferimento a amministratori pubblici e politici per raggiungere i loro scopi e soprattutto per tentare di accaparrarsi i tanti finanziamenti pubblici messi in campo. Pertanto è assolutamente necessario che non si arretri rispetto alla recente svolta più rigorosa. Penso alla cosiddetta “Spazzacorrotti” o alla legge di riforma della prescrizione. Mafia e delitti di corruzione sono due facce della stessa medaglia, devono essere trattati con uguale rigore”.
Sugli assalti ai supermercati avvenuti nel Sud, Di Matteo si limita a dire che le mafie potrebbero soffiare sul vento del malcontento diffuso per mettere alimentare odio contro lo stato.
La mafia non fa “espropri proletari”
I fatti dimostrano chiaramente che i clan di qualunque tipologia di mafia nelle emergenze sociali sono sempre intervenuti nei territori con altri mezzi, e non con l’esproprio proletario, degli anni ’70 memoria. La mafia interviene direttamente con la distribuzione alimentare alle famiglie povere, con “prestiti” di soldi, con l’ “assunzione” fra le sue fila anche di padri di famiglia estranei al malaffare. Tutto ciò rafforza la mafia, che arriva prima di uno Stato mostruosamente burocratizzato e distante, se non ostile, ai reali bisogni sociali.
Poi arriveranno le elezioni, e la mafia votara’ e farà votare…intanto, acquisisce aziende andate in malora al tempo del Coronavirus.