“Non costringetemi a scavalcare i cancelli del cimitero di Catania per poter andare da mio figlio Mimmo”, queste la parole di Pietro Crisafulli.
Al tempo del Coronavirus anche il cimitero è chiuso . L’ unico ingresso, e con la dovuta autorizzazione, è consentito solo al trasporto delle bare con le salme.
Ma, dopo oltre un mese di “Restate a casa”, c’è chi non riesce più a stare lontano dalle tombe dei propri cari defunti. Fra questi anche Pietro Crisafulli, che, davanti ai cancelli sbarrati del cimitero, lancia un appello: “Mi trovo al Cimitero di Catania, dove io tutti i giorni andavo a trovare mio figlio Mimmo. Per colpa del Coronavirus siamo tutti impossibilitati a trovare i nostri cari, dunque mi appello alle autorità e a chi di dovere: concedeteci almeno un’ora alla settimana per poter visitare i nostri cari”.
“Dateci la possibilità di andare al cimitero”
Pietro Crisafulli, presidente di Sicilia Risvegli Onlus e responsabile della sede catanese dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, non ha dubbi: “Capisco la situazione attuale, infatti andrebbe bene anche entrare al Cimitero con le dovute cautele: mascherine, guanti, tute e disinfettanti. Ma dateci questa possibilità“.
La triste fine di Mimmo Crisafulli
Il 6 Marzo 2017, all’incrocio tra via De Logo e Via Del Bosco, Mimmo, il figlio di Pietro, che proveniva da via Del Bosco, è stato travolto e ucciso da Smart, che non ha rispettato lo stop. Mimmo aveva 25 anni, e ha lasciato la sua compagna e due bambini. Per la cronaca, anche questo omicidio stradale, come tanti altri, attende ancora che venga fatta giustizia!
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“Non costringeteci a scavalcare i cancelli del cimitero”
“Sto soffrendo moltissimo – dice Crisafulli – non può esistere rischio di contagio fra noi e i defunti e la vastità del Cimitero di Catania ci permetterebbe di stare distanti l’uno dall’altro”.
Il mio appello è rivolto anche a tutti i cittadini nella mia condizione. Non costringeteci a scavalcare i cancelli per poter vedere i nostri cari. Mimmo mi manca tanto e non posso anche accettare questa angheria, abbiamo rispettato tutte le limitazioni, ma il Cimitero è un luogo sacro“.