La manifestazione prevista per domani 9 maggio è stata vietata dalla Questura di Catania. I manifestanti: «A Catania si può morire di fame ma non si può protestare».
Il presidio di protesta in piazza Cutelli, previsto per domani 9 maggio dalle 10.00 alle 13.00, non si terrà più. Il Questore di Catania ha infatti vietato la manifestazione. A scendere in strada per esternare le loro ragioni dovevano esserci: Catania per il reddito di quarantena, ASIA USB Catania, Centro Sociale Autogestito Officina Rebelde, CSP Graziella Giuffrida, Federazione del Sociale USB Catania, Laboratorio Libertario Landauer.
A loro, giorno 7 maggio, è stato notificato il diniego per la manifestazione, che era stata organizzata al fine di protestare, nel rispetto delle misure di sicurezza e con l’opportuno distanziamento sociale”, come specificato dagli organizzatori, per il reddito universale, per i permessi di soggiorno, blocco affitti e utenze, blocco degli sfratti per inadempienze maturate durante l’ emergenza coronavirus, la sospensione di mutui e affitti senza il calcolo ulteriori interessi, per l’annullamento delle imposte locali e nazionali per il 2020, per la regolarizzazione dei permessi di soggiorno, contro le disfunzioni del sistema dei buoni alimentari e i ritardi della cassa integrazione.
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I manifestanti ritengono “questo diniego un atto gravissimo e la concreta manifestazione del pericolo concreto che vive la nostra democrazia in questo periodo. Condanniamo l’atteggiamento repressivo della questura di Catania che sembra volere censurare le critiche all’operato del Governo Conte. Dichiariamo sin d’ora che non ci arrendiamo ai diktat autoritari, da dovunque provengano, e che presto torneremo in piazza per i nostri diritti.
Orazio Vasta, di ASIA USB Catania, non si spiega per quale motivo la manifestazione sia stata vietata: «In altre città sono autorizzati dalle questure dei presidi, com’è successo il 5 maggio scorso a Roma, con il presidio che si svolto davanti alla prefettura. Come ASIA USB abbiamo svolto un presidio autorizzato per il diritto all’abitare e per il blocco degli affitti, con le distanze di sicurezza, con 20 partecipanti con mascherine, bandiere e cartelloni. Quindi?»