Ponte? Tunnel? Intanto, il dissesto nel messinese e’ senza sosta

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Frana il territorio nel messinese, frutto di un dissesto criminale del territorio. E qui, dove tutto frana verso lo Jonio e il Tirreno, c’e’ chi continua a progettare ponti e tunnel di carta. Ponti e tunnel per le campagne elettorali.

Ma la realta’ del territorio e’ gravissima: “La frana sulla strada panoramica di Messina e l’allagamento di ampi tratti di strade urbane ed extra-urbane e gli allagamenti nei comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore – denuncia il comitato No Ponte – confermano la fragilità dei nostri territori. In più ci dicono che dalla tragedia di Giampilieri e Scaletta Zanclea del 2009 e quella di Spadafora, Saponara e Barcellona P.G. del 2011 ad oggi, poco è stato fatto per la loro messa in sicurezza.

In questi casi il rimpallo di responsabilità ci sembra stucchevole oltre che inutile. Se è vero, ad esempio, che Messina paga lo sventramento delle colline e la cementificazione dei torrenti, è vero anche che la mancata manutenzione di tombini e caditoie è responsabilità delle amministrazioni che si sono succedute e che pagano l’impoverimento dei bilanci comunali, dovuti anche dai sempre minori trasferimenti dallo Stato centrale.
Ormai è assodato che i nostri territori, da decenni, sono vittime di abbandono. E abbiamo la riconferma che non saranno i nostri governanti a salvarci. Tocca a noi riconquistare risorse e imporre la cura dei territori e la sicurezza di chi ci vive.

Serve una grande mobilitazione popolare che dica dove vanno indirizzati gli investimenti, che dica cosa è utile. Serve una presa di coscienza collettiva affinché la grande mole di liquidità a debito che tanto viene sbandierata non sia utilizzata per gli interessi di pochi grandi signori del cemento e piccole corporazioni di tecnici. Tocca a noi conquistare risorse per offrire un futuro alla nostra terra e ai suoi figli.

Sanità, scuola, università, infrastrutture interne, servizi, bonifiche e salvaguardia e messa in sicurezza del tessuto urbano, sono queste le cose su cui bisogna investire in Sicilia.
La messa in sicurezza del territorio e il benessere dei suoi abitanti passa da questo. Battiamoci per conquistarli!
Difendiamo la nostra terra!
Nessun ponte sul dissesto!”.

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