Scuola, Azzolina per chi suona la campanella il 14 settembre?

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Il governo ha deciso la data che ufficializza l’inizio dell’anno scolastico 2020 – 2021, il 14 settembre. Ma chi vuole realmente la riapertura della scuola pubblica statale, quando è così palese che da più parti l’ obiettivo è ritornare alla Didattica a Distanza?

In questi sei mesi quali interventi sono stati realizzati negli edifici scolastici per una riapertura in sicurezza anti Covid-19?

Come denuncia l’USB Scuola, “in sei mesi, non sono stati in grado di lavorare per il potenziamento delle strutture scolastiche, l’ampliamento degli organici del personale docente e ATA, la riorganizzazione complessiva del sistema scuola. Gli organici sono rimasti al palo, le immissioni in ruolo bloccate da un concorso che partirà (forse) a Novembre e che potrà terminare solo a fine agosto 2021. Le scuole non hanno visto nessun intervento serio di riammodernamento e ristrutturazione, non è avvenuto nessun reperimento di nuovi spazi per garantire la didattica a livello nazionale”.
Insomma, la riapertura del prossimo 14 settembre non segna il reale avvio del nuovo anno scolastico all’ interno delle scuole aperte.

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Quali interessi hanno determinato questi sei mesi di totale abbandono degli edifici scolastici di ogni ordine e grado da parte del Ministero?

“Serpeggiano – denuncia l’USB Scuola – tutta una serie di interessi sindacali ed economici. Le corporation informatiche, vedendo nella DaD una prospettiva di notevole incremento di profitto, si sono lanciate in una concorrrenza spietata per conquistarsi questa nuova fetta di mercato. Non sono da meno i dirigenti scolastici, sempre pronti a rivendicare il loro nuovo ruolo “dirigenziale”, ma incapaci in questi sei mesi di fare davvero i dirigenti scolastici, organizzando al meglio gli spazi delle loro scuole. Sì è trattato di una incapacità soprattutto progettuale. Cosa dire poi di CGIL CISL e UIL, “guerriglieri da billionaire” pronti a firmare scandalosi protocolli sulla sicurezza, in cui nulla si dice su spazi e organici, biecamente interessati a normare la Didattica a Distanza e calmieriare con lo smart working tutti i conflitti nelle scuole, agevolando il loro sindacato da conflitto e poltrona. La scuola deve e può riaprire in sicurezza, utilizzando protocolli seri che garantiscano lavoratori e studenti, approvando immediatamente un decreto d’urgenza che immetta in ruolo attraverso un concorso per titoli e servizi i 70.000 precari, investendo sulle strutture per garantire il diritto all’istruzione degli studenti e la sicurezza di tutti i soggetti che vivono quotidianamente la scuola”.

Per chi suona la campanella, ministra Azzolina?

Annunciato un settembre di lotta non stop nella scuola. Il 2 settembre, a Roma, saranno in piazza le lavoratrici e i lavoratori dei Comitati dei precari. Ma è solo l’inizio. Infatti, l’USB Scuola ha annunciato “una serie di mobilitazioni che culmineranno con lo sciopero del 24 e 25 settembre!”.

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