Delitto Rios, l’omicida: “Sono stata aggredita dalla vittima”

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Ghiulea Georgeta Colesnicenco, omicida di Sandra Milena Garcia Rios, morta accoltellata in un condominio di viale Mario Rapisardi a Catania, davanti al Gip dichiara di essere stata aggredita nella propria abitazione dalla vittima.

Durante l’udienza di convalida davanti al Gip Filippo Castronuovo l’omicida la Colesnicenco, in video conferenza dal carcere Pagliarelli di Palermo, dove è detenuta, mostra dei postumi lesivi sul collo e dichiara di essere stata aggredita da tre soggetti tra cui la vittima Sandra Milena Garcia Rios. Secondo il racconto della donna, riportato in una richiesta di incidente probatorio presentata dal suo legale Pietro Ivan Maravigna, infatti, la vittima e altri due soggetti sarebbero entrati nella sua abitazione a seguito di una lite verbale e avrebbero preso a calci e pugni la Colesnicenco. Calcio pugni e spintoni e addirittura “prese strozzanti”, avrebbero causato delle lesioni sul corpo della donna rumena.

Di queste lesioni vi è “un’attestazione di inesistenza”, si legge nella suddetta richiesta presentata al Gip da parte dell’avvocato Maravigna, che continua sottolineando che “durante la permanenza presso la Questura di Catania, la Colesnicenco” è stata “sempre tenuta sotto controllo e vigilanza”, e che pertanto “non emerge abbia avuto modo di autoprocurarsi tali lesioni”. Inoltre – scrive il legale – non vi sono evidenze che “tali lesioni possano essersi verificate durante la traduzione presso la struttura penitenziaria”.

La Colesnicenco inoltre riferisce al Gip che le lesioni da lei descritte sarebbero state riscontrate e refertate durante la visita medica cognitiva all’ingresso del carcere Pagliarelli di Palermo.

Per tali motivi Maravigna ha chiesto “di accertare la sussistenza di queste autolesioni, il momento a cui queste sono riferibili e se le stesse siano autoinferte ovvero che la Colesnicenco sia stata vittima di un’aggressione”.

Maravigna poi commenta: “Grazie all’impegno di Ilaria Cucchi e ad associazioni come Nessuno tocchi Caino” oggi non entra nessuno in una struttura carceraria senza essere stato prima sottoposto ad una visita medica”. Lo stesso legale a frepressonline dichiara inoltre: “Sorprende che avendo avuto il questore Dalla Cioppa ed il vicario Fazzino avuto il merito di mettere su una Squadra Mobile che tutta Italia ci invidia, indagini così delicate siano state portate avanti da graduati dell’ufficio volanti anziché dagli specialisti della sezione Omicidi. Le lesioni se c’erano loro le avrebbero certamente trovate”.

 

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