Giornata dei disturbi alimentari, Pettinato: “Da noi ancora nessun reparto specializzato”

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Oggi il Paese si è tinto di viola per stimolare l’attenzione degli italiani sul tema dei disturbi alimentari. 

di Mari Cortese e Salvo Giuffrida

Niente di nuovo, certo: allora, come mai in diverse regioni d’Italia mancano ancora strutture adeguate per fare un percorso di cura completo? La presidente della Commissione Sanità, Sara Pettinato, spiega come, soprattutto in tempo di Covid sia più difficile uscire dalla propria regione per farsi curare: “Facciamo appello alle istituzioni superiori, a maggior ragione in questo momento di pandemia in corso”, e ricorda come, a causa del Covid 19, l’età di contrazione dei disturbi alimentari si sia molto abbassata: “Il fatto che i bambini non abbiano la possibilità di socializzare, aumenta il rischio di sviluppare questi disturbi, che vanno curati in modo ultradisciplinare: dal dietologo al neuropsichiatra, ma anche la musicoterapia e lo yoga per rilassare il sistema neurovegetativo”..

Il Comune di Catania ha accolto la richiesta, da parte dell’associazione “Stella Danzante”, di poter illuminare parte del Municipio di viola, come nelle altre città d’Italia per sensibilizzare non solo alla cura, ma alla diagnosi precoce di un disturbo, quello alimentare, che si insinua e sviluppa in modo subdolo.

È Maria Piana, la presidente dell’associazione “Stella Danzante”, che si occupa della sensibilizzazione dei disturbi alimentari. A freepressonline la Piana ha spiegato che “L’associazione è nata in risposta ai problemi di salute, per dare sostegno e indirizzo alle famiglie. Seguiamo sia i pazienti che i loro familiari. Fino a qualche anno fa a Catania non c’era niente e quando una famiglia si trovava ad affrontare i problemi derivanti dai disturbi alimentari non sapeva come muoversi. Noi mettiamo in contatto le famiglie con le strutture che si occupano di queste patologie. La Regione Siciliana nel 2017 pubblicate delle linee guida che prevedono dei livelli di cura: ambulatoriale, Day Hospital e residenziale (previsto per i casi più gravi), In Sicilia abbiamo solo qualche ambulatorio e un solo Day Hospital, quello del San Marco, ma siamo privi di residenze. Alcuni reparti cercano di limare le carenze e noi come associazione diamo sostegno. L’anoressia comunque è una malattia da cui si può guarire e per questo noi insistiamo molto perché ci siano qui tutti i livelli di cura e non essere costretti ad andare fuori regione”.

 

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