È la politica, bellezza! Nello e Gianfranco nemici per sempre

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Non si sono mai particolarmente amati, in un percorso politico, parallelo e distante, come le famose parallele convergenti di Aldo Moro. L’unico elemento in comune la cravatta arancione.

La indossò per primo Musumeci, negli anni di Alleanza siciliana, movimento che nasceva dai mal di pancia provocati dal rapporto non proprio idilliaco con Gianfranco Fini, che del suo proconsole isolano invidiava, forse, i successi elettorali in serie e un sorpasso, non gradito, nelle elezioni europee del 1998. L’arancione non era altro che la sintesi cromatica del giallo e del rosso, colori della gloriosa bandiera siciliana. Quel colore sgargiante, una moda politica, passeggera e nulla più, come tutte le mode, aveva anche un qualcosa di contestatario, ma ben presto fu sostituito dai più scuri e confortanti colori istituzionali. Qualche anno dopo, Miccichè, forse non conoscendo le passate preferenze cromatico-politiche del suo nemico per sempre, annodò la cravatta dello stesso colore per correre verso la presidenza della Regione, in competizione proprio con Nello, favorendo poi la vittoria del disastro dell’umanità siciliana, Rosario Crocetta. Anche quella candidatura, e l’accessori d’abbigliamento identificativo scelto dal forzista momentaneamente pentito, aveva un significato di ribellione. Ora, l’uno e l’altro siedono insieme nella stessa Sala dell’Ars, uno sopra e l’altro sotto, e continuano ad essere nemici per sempre, felici e contenti.

 

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