Ciò che traspare dallo sguardo della Miriano è il suo stare dritta e accanto alla Croce, con fede, speranza e carità.
di Giuliana Avila Di Stefano
C’è sempre qualcuno che ha una vita più feconda della propria, ma quella vita è il luogo giusto che Qualcuno ha pensato per noi. Già perché nel cammino di Fede, a chiunque è capitato di affrontare il tema della sofferenza, che sia ho “sbagliato marito, lavoro o qualsiasi cosa”. Può sembrare strano ma a volte è solo la sofferenza che ci fa entrare in comunione con Dio. È questo il tema dell’incontro organizzato a Comiso dall’Azione Cattolica dove è intervenuta Costanza Miriano, giornalista RAI, moglie e madre di quattro figli.
Ciò che traspare dallo sguardo della Miriano è il suo stare dritta e accanto alla Croce, con fede, speranza e carità. Nel suo ultimo libro (anche questo come i precedenti con titolo provocatorio e uno stile ironico) “Niente di ciò che soffri andrà perduto”, non da lezioni e i suoi protagonisti non insegnano: sono storie vere e dunque possibili, storie che raccontano che si può agire. Ed è ciò che fa anche nei suoi eventi: mettere insieme persone diverse e con vite differenti che, con la Parola portano la propria esperienza.
Casualità o provvidenza, “Cristo si è formato in noi” e la Miriano racconta, che, nonostante si senta sempre fuori posto, sa che la sofferenza è un mistero, ma a noi non è chiesto di capire, ma di fidarci.