Maturità 2021, l’esame finale e la DaD

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Il senso della maturità di oggi. Diamo la parola a Pier Capuana, Presidente della Consulta Provinciale degli Studenti e leader di Cambiamento Giovanile.

Quest’anno le classi V della scuola secondaria di II grado sosterranno il colloquio finale a partire dal 16 giugno. È evidente che la pandemia di Covid-19 ha sconvolto la nostra quotidianità rivoluzionando anche la didattica che, grazie alla tecnologia, è riuscita ad entrare “a distanza” dentro le case degli studenti. Il consueto esame di maturità è stato modificato. La Generazione Z dei primi anni del 2000 ricorderà l’ultimo anno del liceo con un nodo alla gola caratterizzato dal distanziamento interpersonale, mascherine, igienizzanti e video lezioni.

Ogni candidato comincerà la discussione esponendo l’elaborato, frutto del proprio lavoro e dell’aiuto del docente di riferimento che, seguendo le indicazioni del Ministero, ha aiutato il maturando ad includere le discipline d’indirizzo. Entro il 31 maggio ogni studente ha consegnato un elaborato rispettando la consegna che gli era stata assegnata durante il Consiglio di classe tenutosi il 30 aprile.

Fortunatamente la campagna vaccinale ha visto partecipi i maturandi che, su base volontaria, si sono sottoposti alla somministrazione del vaccino a partire dallo scorso 25 maggio. Ciò nonostante le perplessità riguardo lo svolgimento maturità 2021 sono ancora molte. Per tale ragione abbiamo intervistato Pier Capuana, studente presso il Liceo Statale “Ettore Majorana” di San Giovanni La Punta.

Quali sono le difficoltà riscontrate dall’utilizzo della DaD? << La DaD si è rivelata uno strumento poco formativo con tante lacune – spiega Pier Capuana e quindi non alla pari della scuola in presenza, ha messo in difficoltà gli studenti molto di più rispetto lo scorso anno. L’instabilità nata dalle turnazioni previste per la “didattica mista” (50% in presenza) ha generato insicurezze, ha minato la tranquillità dei ragazzi già in difficoltà a causa delle integrazioni didattiche. Le modalità organizzative scelte dalle scuole o dai tavoli prefettizi hanno fatto sì che le classi si siano ritrovate ad adattarsi ad orari addirittura pomeridiani >>.

Cosa ne pensi del Curriculum dello studente? << Penso che sia un passo importante verso la digitalizzazione all’interno del mondo scolastico – continua – che dev’essere più vicino a quello del lavoro. Mettere in copertina i certificati, gli attestati e le attività extra scolastiche dei ragazzi dal punto di vista sportivo, sociale e di cittadinanza attiva è importante per permetterci di iniziare a percorrere un cammino verso il mondo del lavoro >>.

Presentando un unico elaborato gli studenti saranno avvantaggiati rispetto chi ha conseguito la maturità pre pandemia? << La commissione sarà interna e gli scritti sono stati eliminati, quindi presenteremo l’elaborato che sarà la nostra arma più potente, l’analisi del testo e discuteremo le discipline d’indirizzo. Non dobbiamo dimenticare che i maturandi di quest’anno sono didatticamente indietro rispetto gli studenti dello scorso anno che hanno potuto frequentare in serenità metà del quinto anno in presenza. A differenza nostra – spiega – i maturandi 2020 hanno potuto godere della normalità che noi non viviamo da più di un anno e mezzo ed hanno avuto modo di confrontarsi >>.

Insomma, una maturità all’apparenza “snellita” che in realtà sta mettendo a dura prova studenti e docenti stremati dopo più di un anno di pandemia e didattica a distanza. Conseguire il titolo sarà una doppia sfida per i maturandi i quali, durante l’anno, hanno lamentato la pressione e le continue verifiche da parte dei professori.

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