Il Calcio Catania termina l’anno 2021 con la sconfitta contro il Monopoli e il fallimento societario. Da Sigi nessuna dichiarazione dopo le 11 pagine della sentenza del Tribunale che l’ha spazzata via dopo più di un anno di bugie.
Langella e Bussaglia spazzano via il Catania dal campo. Diciamolo onestamente, la squadra allenata da Colombo era nettamente più forte della pur volenterosa ma inconsistente compagine rossazzurra allestita alla meno peggio da Maurizio Pellegrino, il mister della retrocessione in Serie B.
Lasciando il campo si torna purtroppo a parlare di extra campo visto che oggi il Tribunale di Catania a spazzato via tutte, con tutte le sue bugie, Sigi dal panorama calcistico nazionale. In 11 pagine in modo dettagliato viene esposto come è stato gestito il Catania, fino al fallimento e senza nessuna certezza che si possa avviare l’esercizio provvisorio del ramo sportivo, valutato dalla CTU 600 mila euro. La società, spiegano i giudici, crea una perdita oscillante tra i 240 e i 300 mila euro mensili. La curatela il 2 gennaio dovrà recuperare dei crediti che il Calcio Catania avanza da Sigi pari a 600 mila euro, mai versati. Questia è “da considerarsi una tra le condizioni imprescindibili a che possano eventualmente vagliarsi eventuali proroghe del medesimo esercizio provvisorio”. In poche parole o Sigi versa questi soldi o per quest’anno non si gioca più.
La sentenza parla inoltre di un “ulteriore lievitazione dell’esposizione debitoria. Tra i debiti fatture di forniture di energia con gas, pari a 127mila euro ed energia elettrica, pari a 278mila euro. Facciamo anche cenno al mancato versamento di poco più di un milione di euro per le indennità di fine carriera dei giocatori. Inoltre Sigi non faceva nulla per pagare i debiti del Calcio Catania. Nella sentenza infatti è citato un rapporto di cash pooling, considerato dai tecnici d’ufficio “un mero servizio finalizzato verosimilmente ad evitare il pignoramento delle giacenze finanziarie di Calcio Catania (ove canalizzare su rapporti bancari intestati direttamente alla Società“.
Giorno due gennaio, ora che il Catania ha perso tutte le sue proprietà, Torre del Grifo in primis, si saprà se la squadra potrà avere la speranza di poter scendere ancora in campo. In tutta questa confusione, il vergognoso silenzio dell’ex proprietà del club. Nemmeno una parola.