Salvo Pogliese è stato nuovamente sospeso dalla carica di sindaco di Catania. Il dispositivo della Prefettura etnea è stato consegnato con un plico al Comune del capoluogo etneo.
Scendo il gelo per l’amministrazione Pogliese. La Prefettura di Catania ha consegnato al Comune il dispositivo di nuova sospensione dalla carica di Sindaco Salvo Pogliese. Il primo cittadino etneo aveva ricorso all’applicazione della Legge Severino, ma la Corte costituzionale gli ha dato torto. Ora la sospensione di 18 mesi, pertanto ricomincia da dove si era interrotta per la sospensione cautelativa in attesa di giudizio del ricorso proposto dai legali di Pogliese. La carica per poco più di 13 mesi dovrebbe passare al vicesindaco Roberto Bonaccorsi. Il condizionale è d’obbligo, perché da quanto trapelato da ambiente della sua stessa segreteria, Pogliese starebbe meditando le dimissioni dalla carica di Sindaco. Questo porterebbe a nuove elezioni a ottobre.
Tutta la vicenda trae origine dalla condanna in primo grado a 4 anni e sei mesi, di Pogliese per il reato di peculato, nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Palermo sulle spese pazze allArs, dove il sindaco di Catania all’epoca dei fatti era un deputato. Da qui l’applicazione della Legge Severino, che prevede una sospensione di 18 mesi da cariche istituzionali.
Pogliese su Facebook commenta così la decisione del Prefetto di Catania, arrivata oggi su indicazione del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: “una interpretazione della normativa, a giudizio di illustri giuristi errata, in contrasto con la stessa ultima sentenza della Corte Costituzionale nei miei confronti, che ha sancito la “natura giuridica cautelare e non sanzionatoria della sospensione”