Ennesimo episodio di vandalismo a Belpasso.
Stavolta ad esser presa di mira una delle sculture in pietra lavica – nonché la più imponente ed importante per simbologia – facente parte del progetto “Belpasso città delle 100 sculture” collocata in Piazza Duomo dove pochi mesi fa era stato segnalato un altro spiacevole episodio: numerosi chewing-gum attaccati sulla scultura “Volumi Bilanciati”. La scultura “Etna, Malpasso, 1669” è stata deturpata e vandalizzata con scritte e volgari disegni.
Sembrerebbe essere stato vano lo sforzo della Pro Loco di Belpasso che nei mesi scorsi ha accompagnato le scolaresche lungo il percorso scultoreo per sensibilizzare i più giovani ad amare, rispettare e proteggere il proprio territorio valorizzandone l’arte e la storia.
La piazza è spesso frequentata da ragazzi che più volte sono stati colti in flagrante mentre consumavano un pasto seduti sul simposio per poi lasciare per terra o sulla scultura cartacce e rifiuti. D’altronde la bellezza dell’arte pubblica è anche questa: fruirne ma rispettosamente.
Ad oggi i ragazzi lamentano l’assenza di controlli da parte delle autorità competenti.
La domanda quindi è bisognerebbe intensificare i controlli o educare maggiormente in famiglia, a scuola e nelle parrocchie i ragazzi al rispetto ed al senso civico?
L’opera è stata progettata dal professore Antonio Portale dell’Accademia di Belle Arti di Catania per poi essere realizzata da tre dei suoi studenti e rappresenta la ninfa Etna, la figlia di Gea ed Urano che racconta la fuga dal vulcano in eruzione nel 1669 e la processione di supplica dei malpassoti in fuga davanti alla lingua di fuoco con il simulacro di Santa Lucia.