Legambiente Catania ci riprova: organizza, quest’anno, la 4° edizione di “Insieme per Ri-Cucire” al fine di mettere in connessione due ambiti delicati come l’inclusione e il rispetto per l’ambiente e la biodiversità.
Si tratta, nella fattispecie, di coinvolgere individui colpevoli di reati non gravi in alcune iniziative volte alla sensibilizzazione e alla riflessione personale nei confronti di piante, animali, persone, clima. Il progetto è nato dalla collaborazione fra UDEPE (Ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna) e Legambiente Catania quattro anni fa, esattamente al principio di questa iniziativa.
Nel pomeriggio di oggi si è svolto il terzo appuntamento dell’edizione in corso, al Museo di Zoologia dell’Università di Catania, dove gli utenti in esecuzione penale hanno visitato il luogo dove sono esposti esemplari animali da studiare, guardare, capire, grazie alle spiegazioni del professore e responsabile delle attività didattiche e divulgative della struttura museale Fabio VIglianisi.
“Il progetto consta di due parti: una è quella di esplicazione di lavori di pubblica utilità, un’altra è la formazione sul tema ambientale. Questo terzo incontro è basato sulla conoscenza diretta attraverso la visita. La curiosità da parte degli utenti UDEPE è grande. Invece, durante il prossimo appuntamento sarà effettuata, come di consueto per chi ci segue, una piantumazione di alberi che entusiasma ogni volta perché consente di osservare da vicino lo sviluppo delle piante, dalla loro nascita alla crescita” afferma la presidente di Legambiente Catania Viola Sorbello.
La dottoressa Mineo Maria Concetta, funzionario dell’Ufficio Pedagogico Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna di Catania, che quest’anno partecipa a “Ri- cucire” per la prima volta, si dice soddisfatta di come questa iniziativa stia impattando positivamente sulla vita quotidiana dei partecipanti. “La scelta degli utenti è stata fatta in base alla loro predisposizione, a prescindere dalla tipologia di reato”. L’ufficio Esecuzione Penale Esterno ha come obiettivo quello di dare l’opportunità ai rei di riabilitarsi e riparare al torto inferto alla società”.
“Per me è un’esperienza nuova e bellissima, quella di oggi. Ed è anche la prima volta che vado al museo”, racconta alla fine della visita uno fra gli utenti partecipanti.