Le false amicizie al tempo dei social. “Ho un amico che …….”

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Chissà quante volte abbiamo ascoltato, inermi e del tutto scevri da pensieri preconcetti, questa semplice ed innocua frase che poniamo a cappello del nostro articolo.

Abitualmente, gli utilizzatori che partoriscono cotanta meraviglia narrativa, e che, quindi, s’approfittano dell’unione di questi 4 lemmi, appartengono  a 2 diverse categorie di umani.

La prima è meglio nota sotto la più celebre definizione del “pallonaro”, altrimenti detto il “caz….aro” di turno, perdonate il tentato e velato turpiloquio. 

Il soggetto in questione, prevalentemente, agisce in un territorio non ben definito e all’interno di un gruppo che, spesso arrendevole un pò per noia o per semplice compassione, lo ascolta fingendo interesse e cercando, anzi, d’assecondare il suo sfogo d’idiozie e bla bla bla di vario genere e natura; sfogo e mix d’idiozie che si spera sia sempre direttamente proporzionale alla veemenza del suo verbo, che, di norma, è davvero sproporzionato nell’esercizio del suo ufficio.

In realtà, però, almeno nella siffatta occasione, non ci occuperemo di questo amabile, se pur bizzarro, soggetto umano che non lesina mai di stupire, almeno in fatto di stupidità, la nostra già compromessa società farneticante, ma prenderemo, invece, in analisi il secondo caso: “il confuso”.

Il confuso, o altrimenti detto ai giorni nostri “l’inconsapevole di se stesso”, spesso proferisce la suddetta frase, che ivi prendiamo in esame, nella speranza di colpire il suo interlocutore credendo di rendersi migliore, più carismatico o semplicemente per catturare l’attenzione dell’altro sesso che, s’è non ben dotato di prezioso acume e carattere raziocinante, cade nell’infame trappola del suddetto “Homo Confusus”.

Quest’ultimo, inoltre, crede davvero di avere molti amici sol perché su facebook in tanti, altri “confusi” come lui, pensano che su questo o altri social network (teewter, istangram, ecc)  avere numericamente più amici vuol dire essere migliore, audace o speciale, insomma, come direbbe un giovane d’oggi, più “figo”.

Il confuso dispensa sempre pillole di saggezza o quelli che, del tutto arbitrariamente, s’arroga, pur senza diritto, di definire ottimi consigli.

Srotola sfilze di amici, e ribadiamo non conoscenti ma sempre grandi “Amiconi” da par suo, in ogni settore della società, dove, da attore navigato sul palcoscenico del suo film-vita, crede solitamente di avere un posto di rilievo.

Spesso s’approfitta della debolezza altrui, dei momenti di difficoltà del suo interlocutorebisognoso promettendo posti di lavoro, conoscenze o peggio offrire raccomandazioni – a questa sottocategoria appartengono di solito i politici, non importa se di alto o basso profilo, tanto il “confuso”, per sua stessa definizione e natura, fa ed opera tutto in estrema confusione e quindi crede di potersi permettere tutto e di tutto.

Insomma, per concludere, come la madre dei cretini è, purtroppo, ahi noi, sempre gravida ed impaziente di sfornare nuovi confusi da dispensare al mondo, è certo che finanche la buona nutrice del “Homo Confusus”, siamo certi poter ribadire, è anche’essa sempre in dolce attesa.

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