Riparte l’attività di Futurlab con la Scuola di formazione per il bene comune a Catania giunta alla quarta edizione.
Il 3 dicembre 2022 è ripartita l’attività della Scuola di formazione per il bene comune a Catania, realtà che opera da ben 4 anni e la cui attività è gestita e coordinata dall’Associazione di promozione sociale “Futurlab – Costruiamo il futuro – insieme alla Fondazione per la Sussidiarietà. Quest’anno si è aggiunta anche la società “Cambia”. Le lezioni vengono tenute nella sede del Camplus Catania in via Ventimiglia.
Quest’anno sono state già realizzate le prime tre giornate che hanno trattato argomenti di grande rilevanza e attualità come la necessità dei cambiamenti da porre in essere al più presto nell’attività delle Pubbliche Amministrazioni, la situazione inerente la crisi energetica e il tema “PNRR e gli enti locali”. La quarta tratterà della propaganda e delle relazioni istituzionali mentre la quinta concluderà l’anno dibattendo del terzo settore considerato pilastro della coesione sociale.
Chiediamo al presidente di Futurlab, Antonio La Ferrara, come è nata questa realtà e quali obiettivi si pone.
“Futurlab nasce dalla passione e determinazione di un gruppo di amici che definisco “uomini e donne di buona volontà” che tentano di intervenire sul sociale nel rispetto degli individui e delle Istituzioni e con l’obiettivo di creare direttamente e indirettamente valore sociale”.
Presidente, quali attività avete realizzato per perseguire i vostri obiettivi?
“In primis ci siamo premurati di consolidare l’organigramma costituendo un direttivo con persone che hanno fornito un contributo significativo, poi abbiamo costituito un comitato scientifico di alto livello (docenti universitari, manager pubblici e privati e altri esperti di chiara fama) e i soci che hanno aderito e ne fanno parte sono persone tutte di grande valore umano e professionale; quindi siamo partiti con un’attività di informazione e formazione con un’intensa attività convegnistica, privilegiando anche collaborazioni con altre realtà del terzo settore, diffondendo il pensiero centrale del terzo settore che si impernia sulla solidarietà, sulla tolleranza, sulla cittadinanza attiva, sul sostegno all’altro. Abbiamo altresì realizzato anche un format televisivo dove abbiamo parlato di economia civile dando spazio e voce a tante altre realtà che operano nel terzo settore e intervistando i più grandi esperti nazionali. Abbiamo consegnato borse di studio, siamo stati premiati nell’anno 2018 come migliore associazione di Catania dall’Accademia d’Arte Etrusca nell’ambito della manifestazione “Premio internazionale Chimera d’argento”, siamo stati premiati tra le 10 migliori scuole di formazione politica d’Italia da una cooperativa sociale di Bologna per la scelta dei contenuti e dei relatori, abbiamo portato a Catania i migliori esperti nazionali del terzo settore tra cui Giorgio Vittadini, Stefano Zamagni ed altri”.
Complimenti presidente, ultimamente quali sono le attività che state portando avanti?
“Abbiamo istituito una Scuola di formazione per il bene comune insieme alla Fondazione per la Sussidiarietà, siamo arrivati al quarto anno di vita, abbiamo coinvolto nelle attività della Scuola i migliori esperti nelle materie trattate che vanno dalla Pubblica amministrazione agli enti locali, dai nuovi modelli economici ai nuovi scenari geopolitici, dal rapporto tra l’intelligenza artificiale e l’uomo all’energia e allo sviluppo sostenibile, dalla comunicazione istituzionale al terzo settore come pilastro della coesione sociale ed economica e tanti altri; hanno partecipato alla Scuola anche ex ministri, sottosegretari, uomini politici che hanno sempre dibattuto solo sulla tematica oggetto dell’incontro con grande rispetto nei confronti della platea di partecipanti che sono soprattutto giovani. L’obiettivo che si pone la Scuola è di contribuire a creare una classe dirigente del futuro in possesso di conoscenze e di valori etici. Grazie alla Scuola abbiamo portato a Catania ben 81 relatori, tutti di altissimo livello, abbiamo coinvolto vari istituti di istruzione di secondo grado facendo partecipare alle nostre giornate circa 300 giovani. Speriamo di replicare anche a Palermo, a Messina, Siracusa e a Roma dove abbiamo altri validissimi soci e componenti del comitato scientifico”.
Presidente, la vostra è stata una sfida rischiosa, creare dal niente una scuola di formazione politica in Sicilia è una scelta coraggiosa, una sfida.
“La nostra è una scuola di libertà di pensiero e di educazione alla critica, che ha per oggetto l’agire politico e per metodo la ricerca della verità; si, la decisione di avviarla nel nostro territorio è stata una sfida ambiziosa e avvincente al tempo stesso, ma credo di poter dire, se siamo giunti alla quarta edizione, che l’abbiamo vinta. La nostra volontà è quella di garantire ai partecipanti un’elevata qualità in ragione della scelta dei relatori e dei contenuti coniugando lezioni teoriche e momenti legati alla testimonianza diretta, alla valorizzazione dell’esperienza nell’ambito della partecipazione attiva alla vita politica per il perseguimento del bene comune. Informazione, formazione e confronto sono i tre capisaldi su cui si regge il ciclo di incontri programmato, con l’obiettivo primario di contribuire a creare una profonda consapevolezza sui processi politici ed istituzionali in atto, elemento indispensabile per formare una classe dirigente seria e preparata, non strumentalizzabile e in grado davvero di “decidere perché conosce”, in un momento in cui il Paese ne ha estremo bisogno”.
Altre attività in cantiere?
“Nel giro di poco tempo partiremo con la Scuola di Economia civile che fornirà ai giovani gli strumenti per imparare come si apre una attività d’impresa, sarà un’altra bellissima realtà a disposizione dei nostri giovani. E poi c’è in cantiere un progetto da realizzare con l’Ufficio scolastico regionale ed in partnership con la Compagnia delle Opere Sicilia con la quale abbiamo un ottimo rapporto da anni”.
Presidente, qual è il segreto di Futurlab in particolar modo riguardo la capacità di raggiungere qualsiasi obiettivo?
“Sa, ho visto persone in possesso di due lauree registrare i partecipanti ai convegni o alla Scuola, autorevoli professionisti mettere a disposizione le loro competenze per portare avanti le attività, soci e consiglieri collaborarmi sempre e solo con spirito di volontariato, componenti del comitato scientifico, ordinari in varie università o ricoprenti ruoli di vertice in istituzioni pubbliche o private, mettere a disposizione il loro breve tempo a favore dell’associazione; l’umiltà, la disponibilità, la sinergia, il lavoro di squadra e la sensibilità per le problematiche sociali, è tutto in queste qualità e caratteristiche personali. Vede, il nostro desiderio è quello di vedere i nostri giovani rimanere qui dove sono nati, cresciuti e dove hanno i loro affetti e le loro radici, in modo da non farli andare via e evitando quella desertificazione culturale che sta avvenendo da ormai troppi anni nella nostra bellissima Isola e Penisola in generale; dobbiamo creare qui le condizioni per poter vivere dignitosamente e regalare un futuro ai nostri giovani”.
