Valeria Sudano anticipa tutti e si candida a Sindaco

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La Lega sfida il Centrodestra e candida a sindaco di Catania Valeria Sudano. Mpa sempre più vicino a Bianco. Fratelli d’Italia paralizzati da lotte intestine.

La scelta di candidare Valeria Sudano non ci sorprende minimamente, visto che noi di Freepressonline la avevamo ampiamente anticipata il 19 luglio del 2021, quindi in tempi non sospetti. In copertina mettiamo la stessa immagine di quell’articolo che a firma di Daniele Lo Porto, aveva previsto già tutto (Clicca qui per leggerlo).

Valeria sudano candidata sindaco

Oggi le parole del leader della Lega Matteo Salvini ad annunciare la scelta del Carroccio: “Ho grande stima per Valeria Sudano, la migliore candidata per per guidare una città straordinaria come Catania, Comune che solo pochi anni fa la Lega al governo aiutò con cifre importanti per evitare dissesto, caos e licenziamenti».

Gli scenari

La decisione era nell’aria visti i tentennamenti di Fratelli d’Italia arroccati su due posizioni differenti: Sergio Parisi e Ruggero Razza. La decisione da parte della Lega avviene a qualche ora dall’apertura del tavolo del centrodestra dove Pogliese sussurra il nome del suo ex assessore e quello del figlioccio di Nello Musumeci. Ma Sudano sindaco va dritta per la sua strada. Qualche settimana fa aveva detto che avrebbe fatto un passo indietro davanti a nomi credibili. Evidentemente i balbettamenti dei patriotti italiani hanno accelerato scelte già fatte. Sabato in programma il congresso dell’Mpa sempre più vicina a sostenere una candidatura forte, rappresentata al momento, Sudano compresa, da Enzo Bianco.

Cosa faranno ora i meloniani della prima e ultima ora per ricompattare il centrodestra e portare alle elezioni il fronte compatto stile modello regione? Eppure un nome che poteva aggiustare tutto ed evitare la paralisi i fratelli della Meloni c’era nella testa di un alto esponente istituzionale. Alla fine ha vinto la frizione e la linea della tensione tenuta ad arte da Salvo Pogliese da un lato e Nello Musumeci dall’altro lasciando anche campo libero a Pippo Arcidiacono di alzare i toni di un dibattito politico che nella sede di Corso Sicilia pare non sia mai iniziato.

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