Sono 11 gli indagati per traffico di droga all’interno del carcere di Augusta. Le indagini hanno portato arresti a Catania, Ragusa, Siracusa, Palermo, Cosenza e Udine.
L’organizzazione era composta da almeno 8 persone. Due erano gli organizzatori. Uno aveva predisposto, attraverso colloqui con i parenti e l’utilizzo di cellulari introdotti nel carcere di Augusta, un listino prezzi, modalità di pagamento, tipologia di droga (marijuana e hashish), modalità di trasporto e le modalità di vendita all’interno dell’Istituto. Un secondo si occupava dell’approvvigionamento del confezionamento trasporto e introduzione della droga all’interno dell’istituto penitenziario. Qui altri 6 complici operavano per conto dell’organizzazione.
La droga e i cellulari venivano introdotti da dei detenuti al rientro di permessi premio o colloqui visivi con parenti. La droga era nascosta in involucri di patatine di pannolini per bambini o di bricchi di succhi di frutta, poi cestinati in specifici contenitori dell’immondizia all’interno dell’istituto di pena, previamente indicati da uno dei due promotori dell’associazione, ad un addetto alle pulizie, che successivamente le recuperava e consegnava ad un appartenente all’organizzazione.
Generalmente un panetto di hashish costava dalle 1500 alle 2000 euro. Il pagamento avveniva attraverso la ricarica di varie Postepay di solidali a piede libero come madri e mogli dei due organizzatori. La diversificazione dei pagamenti era stata organizzata per evitare incongruenze nella dichiarazione isee, visto che alcuni erano percettori del reddito di cittadinanza.
Nel corso delle indagini svolte dalla Procura di Catania, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia Penitenziaria, sono stati effettuati tre arresti per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Oggi, invece, sono arrivate 11 misure di arresto cautelare: 9 in carcere e 2 ai domiciliari.