La Plaia di Catania abbandonata da Enel e i lidi vanno a diesel

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Un gruppo elettrogeno al lido Le Palme Foto: Anastasi

Intervista a Vito Bruno, responsabile del lido Le Palme presso la Plaia di Catania: “Emergenza annunciata. Stiamo risolvendo con mezzi privati. Adiremo a vie legali”

Da giorni la Plaia di Catania, con 90 mila presenze giornaliere subisce i disagi della mancanza di energia elettrica. Per far fronte all’emergenza in un periodo clou scatta il fai da te da parte dei gestori dei lidi del litorale sabbioso al sud di Catania, preso d’assalto da turisti e catanesi.

Il responsabile del lido Le Palme, Vito Bruno, non le manda a dire soprattutto all’Enel. 

Da cosa sono dovuti questi distacchi di energia elettrica?

La situazione qui alla Plaia è ben nota da tempo così come i punti dove intervenire. Le cabine e le linee di distribuzione sono obsolete e il gestore quando ci sono stati gli aumenti ha prelevato subito gli oneri di distribuzione. Ora che doveva intervenire lo fa con lentezza e non nella misura dovuta, soprattutto a salvaguardia dei soggetti deboli che hanno più bisogno. Non è una giustificazione il personale ridotto o il non voler pagare lo straordinario alla gente. Se si è in emergenza si può anche commissionare all’esterno. Tanto i servizi li paghiamo sempre noi utenti nelle bollette. Ci dispiace che gli introiti maggiori ricavati in passato da Enel non siano stati destinati per ripristinare il normale stato della rete di distribuzione. Ciò ci sta creando parecchi problemi. 

Voi come gestori di lidi come state operando per ovviare ai problemi?

Noi come gestori ci stiamo dando da fare, perché abbiamo diverse responsabilità come l’ordine pubblico e, in piena sicurezza, la fruizione del mare che non possiamo negare a nessuno. Noi ci stiamo attrezzando con strutture private raccogliendo gruppi elettrogeni che ci possono garantire di continuare l’attività in sicurezza e con degli standard molto vicini a quelli di sempre. Così facendo stiamo attenuando le responsabilità di qualcuno che da tempo sarebbe dovuto intervenire. Per noi i danni sono inimmaginabili. Tanta merce dovrà essere distrutta. Questo perché abbiamo un distributore unico di energia elettrica e non siamo assolutamente in un mercato in libera concorrenza.

Non pensa che invitare anche voi ad un tavolo tecnico possa essere utile?

Purtroppo dovremmo fare degli interventi di tipo diverso visto che i tavoli tecnici prefettizi, il massimo organo, non è riuscito a convincere Enel che il problema era così serio. In un momento di emergenza non esistono più i tavoli tecnici, esistono solo le denunce. Ciò nell’interesse del consumatore, della collettività. Dispiace che questi signori non siano stati censurati e si permettono il lusso di giocare con la pelle della gente, e parlo anche di ospedali, della cittadinanza, dell’acqua. È di una gravità inaccettabile. Il sistema Enel non funziona. Noi siamo pronti a fare tutto ma ci viene impedito, come ci è stato impedito di fare gli impianti solari. Faremo valere le nostre ragioni, come detto, nelle sedi opportune. 

Come sta reagendo la vostra clientela?

Con questo caldo è normale che le persone si riversino alla plaia una spiaggia importante per Catania che per altro è bandiera verde, cioè adatta per tutti dai bambini agli anziani. Noi, ripeto sentiamo il bisogno di farla fruire al meglio e in sicurezza. 

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