Tragedia di Casteldaccia, Giuseppe Giordano: “Il Natale non esiste più”

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Tempo dopo i fatti relativa alla tragedia di Casteldaccia torna a parlare Giuseppe Giordano. La villa dove l’uomo la notte di pioggia del 4 novembre era nella vittima investita dalla furia dell’acqua proveniente dal fiume Milica. (Per approfondire Clicca Qui).

Tragedia di Casteldaccia

Il 4 novembre nuove forti e intense piogge si sono verificate in Sicilia. Quella fatidica notte una villetta di Casteldaccia è stata investita dalla furia dell’acqua non lasciando a molti dei suoi abitanti. Quella fatidica notte persero la via la moglie di Giuseppe Giordano, Stefania Catanzaro, 32 anni, il figlio Federico di 15 anni, e la figlia piccola Rachele di 1 anno. Nella lista delle vittime anche i genitori dell’uomo, Antonino di 65 anni, e la moglie Matilde Comito di 57, la sorella Monia Giordano, 40 anni, il figlio della donna, Francesco, di 3 anni, il fratello di Giuseppe Marco, 32 anni, oltre alla nonna del piccolo, Nunzia Flamia, di 65 anni.

Giuseppe Giordano e il cognato Luca Rugho, insieme alla figlia Asia e la nipote Manuela di 11 anni, è riuscito a mettersi in salvo aggrappatosi ad un albero.

Giuseppe Giordano: “Il Natale e le feste non esistono più”

Un mese dopo la tragedia, Giuseppe Giordano, secondo quanto riportato da Ansa ha dichiarato: “Il Natale e le feste non esistono più, il vuoto è immenso, totale perché dal quel terribile sabato ormai tutte le notti sono insonni. Cosa ho vissuto e cosa vivo ogni giorno non si può spiegare, non c’è più vita quotidiana. Quello che sto sopportando nessuno riuscirà mai a comprenderlo, spero solo che quanto è successo a me non accada mai più a nessuno. A causa della burocrazia ho pagato il conto io con la famiglia distrutta, anzi con la razza estinta“. Tragedia di Casteldaccia

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tragedia casteldaccia

“Io vivo per Asia… Lei è forte”

Giuseppe Giordano, che ancora oggi gestisce un negozio di motociclette, nel suo racconto continua: “Per ora non abitiamo più nella casa dove stavamo tutti assieme, io vivo per Asia che frequenta la seconda media, le abbiamo fatto cambiare scuola per farla stare in classe con una cuginetta, lei è forte e tra compiti, amichette e svaghi si cerca di trasmetterle serenità, ma la nostra vita è completamente cambiata“.

successivamente il suo pensiero va anche al figlio quindicenne: “Penso sempre a mio figlio Federico, frequentava l’istituto professionale per diventare meccanico, con lui stavamo crescendo assieme, il suo scooter è qua in negozio, come me aveva una passione matta per i motori e Rachele alla quale avevo comprato la minismart per giocare. Per fortuna sia i miei familiari che quelli di mia moglie, tutti i parenti rimasti, ci sono vicini, così come i tanti amici che mi stanno dando affetto e non mi lasciano mai solo“.

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