Sponsorizzazioni Sidra, Fatuzzo: «Sono legittime». Poi una battuta che infastidisce Bonaccorsi (M5S)

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Il presidente della Sidra, Fabio Fatuzzo, ha illustrato le ragioni di legittimità delle sponsorizzazioni delle squadre sportive. Lo ha fatto in Commissione bilancio del Comune di Catania. Fra un colpo di opinione e un tecnicismo normativo, è arrivata anche una battuta che ha lasciato l’amaro in bocca.

Le sponsorizzazioni di Sidra per 200mila euro

Il presidente di Sidra S.P.A., azienda partecipata del Comune di Catania, è stato invitato in Commissione Bilancio per esporre, fra le altre cose, i motivi che avevano indotto la governance della ditta distributrice di acqua potabile, verso la sponsorizzazione di squadre dilettantistiche. Sul sito dell’azienda, giorno 14 febbraio, era apparso un avviso in materia di sponsorizzazione, per un valore complessivo di 200 mila euro. Da qui le polemiche del consigliere del Movimento 5 Stelle, Graziano Bonaccorsi, che aveva sollevato dubbi sulla legittimità di tale operazione.

Sponsorizzazioni Sidra, Fatuzzo: "Sono legittime"

✳️☄️ Sponsorizzazioni Sidra ✳️☄️: Le spiegazioni del Presidente Fabio Fatuzzo.

Pubblicato da Freepressonline su Venerdì 6 marzo 2020

 

Fatuzzo tranquillizza: «Le sponsorizzazioni sono legittime»

Fatuzzo, ha spiegato che la sponsorizzazione è lecita e cita, a tal proposito, un parere legale richiesto dall’Azienda stessa. In sintesi, l’operazione, come spiega il presidente di Sidra, sarebbe legittima secondo la legge 78 del 2010 visto che Sidra recupererebbe al 100% i costi del servizio delle tariffe; l’azienda, inoltre, non opera in regime di monopolio avendo concorrenti come Acoset, Sogea e Acque Carcaci. Dulcis in fundo, entro fine anno vi sarà una fusione fra le società erogatrici d’acqua potabile e il servizio sarà espletato da un fornitore unico. In ottica di questa operazione, per avere maggiori vantaggi, la Sidra cerca, attraverso la sponsorizzazione, di avere più utenti possibili.

Resta il dubbio di quanta visibilità possa portare alla Sidra sponsorizzare squadre minori seguite da un numero esiguo di spettatori e fan. Secondo le nostre indiscrezioni, avrebbero infatti partecipato al bando: Rugby Amatori Catania, il cui esponente Massimiliano Vinti ha assistito alla riunione della Commissione Bilancio, l’Orizzonte Catania e l’ Elephant. Oltre a queste, hanno risposto all’avviso di Sidra altre 6 società sportive.

Vinti (Amatori Catania) ad Anastasi: «Che caz… dice!»

Non sono mancati momenti di tensione durante la riunione della commissione. Protagonista di un episodio è stato Massimiliano Vinti della società di Rugby Amatori Catania, che stava assistendo ai lavori della Commissione. Il capogruppo di Grande Catania, Sebastiano Anastasi, stava esponendo le sue ragioni sulla inopportunità delle sponsorizzazioni Sidra in un momento difficile per la città. Chiaramente si sente la voce di Vinti, a commento delle parole di Anastasi: «Che caz.. dice, che caz.. dice!». Le parole di Vinti non passano inosservate al capogruppo di Italia Viva Giuseppe Gelsomino che interviene: «Scusi, lei chi è?». Vinti non si presenta, ma risponde: «Sono un cittadino che vuole assistere». Dapprima viene invitato a lasciare la stanza; poi, in extremis, a seguire in silenzio i lavori.

Vinti assiste qualche altro minuto alla riunione, poi spontaneamente lascia l’aula. La sua presenza, potrebbe essere spiegata con le ben note difficoltà a terminare la stagione senza l’arrivo di queste sponsorizzazioni da parte dell’Amatori Catania.

Fatuzzo: «Prima ti fai bruciare u negozio…»

Certo, la commissione di ieri, fra un colpo di opinione e un tecnicismo normativo, si è conclusa con una battuta che ha lasciato i pochi resilienti con l’amaro in bocca: il Presidente Fatuzzo, sul caro-dirigenti, ha affermato che «In Italia, bisogna abbattere gli stipendi dei dirigenti. Quando uno ti prende 200mila euro l’anno per licenziarlo cià sparari». Poi continua con una battuta che ha infastidito il Consigliere Bonaccorsi, vittima di un recente attentato presso la sua attività: «… prima ti fai bruciare u negozio e poi ciavissi a ghiri a sparari, e si risolve u problema».

Il consigliere pentastellato Bonaccorsi commenta così a Freepressonline: «Una risposta davvero fuori luogo e di dubbio gusto, soprattutto alla luce dei recenti fatti di cronaca. Andare sul personale o comunque permettersi una licenza simile denota scarsa sensibilità».

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