Da circa una settimana non si fa altro che parlare della morte di Desirée Mariottini. Le domande adesso si sono concentrate sul padre: ma questo era davvero uno spacciatore? Ognuno di noi sta cercando di dare una spiegazione possibile a quello che può essere stato un disagio che ha portato una ragazza di sedici anni faccia a faccia con la morte. Il racconto del padre però fa riflettere. Il padre di Desirée era uno spacciatore.
Il padre di Desirée Mariottini era uno spacciatore?
La morte di Desirée Mariottini ha dato luogo a un acceso dibattito nei salotti televisivi italiani e non solo… Sono molti i genitori che adesso, forse, guardano i figli in modo diverso. Davvero i ragazzi di oggi sono capaci di nascondere il disagio o un alone di debolezza in una società che richiede costantemente l’ostentazione dell’apparenza e della sicurezza? Nel corso della giornata di ieri Giampiero Mughini, ospite di Mara Venier, ha detto delle parole forti sulla ragazza e i suoi assassini (Ma preferiamo non riportarlo). Precedentemente anche vari magazine online hanno raccontato aspetti della vita della sedicenne che, forse, sono stati enfatizzati. (Clicca Qui).
Alcuni sostengono che la ragazza si sia venduta per droga, altri che il papà di Desirée Mariottini era uno spacciatore. Ma quanti di noi possono dire di aver avuto l’intuizione giusta?

Nell’immagine presenti il sindaco di Roma e il presidente del municipio
Gianluca, papà di Desirée, boss della droga?
Il sito www.dire.it ha pubblicato una lunga intervista fatta all’avvocato di Gianluca Zuncheddu, papà di Desirée. Alla domande relative a un passato da boss della droga il penalista, Oreste Palmeri, risponde così: “Non ha una sola sentenza definitiva ma un unico procedimento per violazione della legge sugli stupefacenti, tra l’altro molto datato, per il quale è a piede libero ed è ancora in corso il primo grado di giudizio al Tribunale di Latina. Conosco Zuncheddu da diversi anni, si è sempre interessato della figlia, ha sempre cercato di starle vicino, tant’è che quando ha avuto dei problemi la madre ha sempre chiamato lui“.
Il padre di Desirée pare avesse ricevuto da parte della mamma della ragazza, con la quale hanno avuto un’altra figlia, una denuncia per stalking. Le cose adesso però sembravano procedere per il verso giusto. “Quando si sono lasciati un paio di anni, come accade in molte separazioni c’era risentimento. Ci sono stati dei litigi e sempre a causa delle figlie– spiega l’avvocato Palmeri. Nell’ultimo periodo, quando ci sono state le denunce, Desirée cercava di prendersi i propri spazi, come accade a molti figli di genitori separati, se avessero una famiglia unita alle spalle quegli spazi gli verrebbero concessi perché sarebbero più controllati. Negli ultimi due anni la situazione di Desirée è degenerata“.
Desirée vittima anche dei suoi fantasmi?
Quello che resta oggi, dopo la morte di Desirée, è la rabbia e il dolore dei genitori che sicuramente se ne sono assunti tutti le colpe. Si può essere sempre capaci d salvare un figlio?
In questi giorni è stata fatta una similitudine tra le vicende di Desirée Mariottini e quella di Pamela Mastropietro. (Per approfondire Clicca Qui). Donne vittime degli uomini, ma forse anche dei propri fantasmi. Una similitudine però può essere fatta anche con Stefano Cucchi. (Per approfondire Clicca Qui). Scenari diversi ma storie affini tra loro. Un articolo pubblicato nella sezione online de Ilmessaggero.it vengono riportate le parole che il padre di Desirée avrebbe detto sulla figlia:
“Mi sono sempre interessato del mantenimento di mia figlia pur non avendola riconosciuta alla sua nascita. Durante il primo anno all’Istituto agrario di Latina spiega il padre aveva letteralmente mutato il suo comportamento in famiglia e le sue abitudini di vita tanto da abbandonare gli studi dopo essere stata bocciata. Durante la sua frequenza a scuola aggiunge sono venuto a sapere che Desirée incontrava dei cittadini stranieri nella zona delle autolinee di Latina, luogo abituale di ritrovo per tossicodipendenti e spacciatori. Due o tre mesi fa ricorda sono andato lì per vedere coi miei occhi chi frequentava mia figlia e per due volte l’ho trovata in compagnia di coetanei intenti a bivaccare e, in una di queste, l’ho sorpresa con una bottiglia di vino“.

“La madre racconta ancora l’uomo mi disse di avere trovato in casa residui di carta stagnola bruciata, probabilmente utilizzata per inalare o sciogliere la droga– continua Zuncheddu durante il suo racconto-. Io stesso una volta tornando sempre alle autolinee di Latina avevo visto Desirée avvicinarsi a un cittadino di colore probabilmente per acquistare droga: in quella occasione mia figlia stringeva in mano 15 euro. Allora riuscii a portarla via con la forza. Sempre Barbara si lamentava dei comportamenti di Desirée e della sua necessità di andare Latina a ogni costo“.
“Desirée per intimorirmi chiamo il 113”
Secondo quanto reso noto da Ilmessaggero.it, Gianluca Zuncheddu, dopo l’episodio relativo al ritrovamento della bottiglia, cercò di prendersi cura della figlia in modo diretto insieme alla madre. “Mi ero accordato con la madre che mi sarei occupato per un po’ di tempo di mia figlia”. L’uomo avrebbe schiaffeggiato la figlia che, una volta tornata a casa della madre, decise di non volerlo vedere più. “Visto però che non mi rassegnavo a lasciarla, Desirée per intimorirmi chiamò il 113 che arrivò subito– conclude l’uomo-. Poiché mi era vietato avvicinarmi alla madre di Desirée per un altro procedimento penale, dopo qualche giorno mi notificarono gli arresti domiciliari. Da quel momento ho avuto più notizie di mia figlia (Fino alla morte Ndr.)“.
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[…] Casi come quello di Desirée Mariottini fanno scattare nei genitori un’ eccessiva paura e protezione nei confronti dei figli. Quanto successo alla sedicenne di Roma è una delle tragiche eccezioni che ci fa rendere conto come, ormai, si è costretti a vivere nella paura che tutto può succedere attorno a noi… Soprattutto quando i nostri figli sono da soli e lontano da casa. La storia che stiamo per raccontarvi però potrebbe avere delle verità un po’ diversi. Si può eccedere nella difesa dei figli? (Clicca Qui). […]